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L'Europa punta sulla finanza sostenibile

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Lo sviluppo della finanza sostenibile e il suo impatto sulle imprese. Sono i temi di cui si è discusso nel convegno, organizzato dall'Asvis nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile 2021, con il titolo  “Le Imprese di fronte agli obiettivi dell’Agenda 2030: le nuove sfide della regolazione europea e di Next Generation EU”  e al quale hanno partecipato, tra gli altri,  Pierluigi Stefanini, Presidente dell’Alleanza, Giuseppe Siani, Responsabile del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia e Elena Di Giovanni, Vice Presidente e Co-Fondatrice di Comin & Partners. Sin dal momento dell’adozione dell’Action Plan sulla Finanza sostenibile, l’obiettivo dell’Unione Europea è stato quello di imprimere una svolta al processo di cambiamento del modello di sviluppo europeo attraverso l’adozione risoluta di politiche in grado di favorire in modo sostanziale la transizione ecologica. Le Linee politiche della Commissione Von Der Layen hanno accelerato questo processo che passa indiscutibilmente per una modifica dei processi di produzione e consumo, ma anche per i comportamenti concreti della Pubblica amministrazione.

 

 

“Il ruolo che la finanza può avere nel favorire questa transizione nei modelli di comportamento, nelle funzioni obiettivo delle imprese e nel decision-making pubblico è assolutamente centrale. Il processo ha avuto una ulteriore accelerazione con il Next Generation EU, strumento di reazione alla crisi economica provocata dal Covid-19, attraverso il quale un programma di riforme, investimenti pubblici ed incentivi alle imprese dovrà sostenere la difficile ripresa dell’economia in fase post-pandemica”, ha dichiarato il presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini. "Alla luce della direttiva indicata all’interno del PNRR, la creazione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere è una delle misure principali della Strategia Nazionale che mira ad assicurare un incremento della partecipazione delle donne nel mercato del lavoro, nonché a ridurre il gender pay gap”, ha commentato Elena Di Giovanni, Vice Presidente e Co-Fondatrice di Comin & Partners. “L'obiettivo resta, infatti, quello di migliorare le condizioni di lavoro delle donne non solo in termini qualitativi, ma anche di remunerazione e di ruolo. Il bilancio di genere può essere, quindi, riconosciuto come un primo passo verso la trasparenza dei processi lavorativi nelle imprese e la rendicontazione e il reperimento dei dati nell’ambito della gender equality". 

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