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Sindrome hacker, Zingaretti diserta e non va in aula. Salta il Consiglio sugli attacchi

Antonio Sbraga
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Niente informazioni sull'attacco informatico: è finita "ostaggio" degli hacker anche l'aula del Consiglio regionale. La cui convocazione, infatti, è andata deserta ieri, sospesa com'è accaduto per settimane ai server e ai siti regionali attaccati il 30 luglio scorso dai pirati informatici. Stavolta, però, la colpa non è stata di una manina cibernetica: «Oggi era in programma una seduta di Consiglio regionale per confrontarci sui gravi disservizi provocati dall'attacco informatico subito dalla Regione Lazio, che per settimane ha bloccato i siti online regionali. Ma Zingaretti, probabilmente poco interessato al tema, ha pensato bene di non presentarsi - denuncia il consigliere regionale Fabio Capolei - Riteniamo che la sua assenza odierna sia una grave mancanza di rispetto nei confronti dell'aula e soprattutto dei cittadini, costretti in questo periodo a sopportare notevoli disagi per inefficienze dell'amministrazione».

 

Al presidente del Consiglio regionale, Marco Vincenzi (Partito democratico), non è infatti restato altro che «sospendere il Consiglio. Convocheremo l'aula capigruppo per fissare la nuova seduta. Invito tutti, consiglieri e assessori - ha sottolineato Vincenzi - a essere presenti così come l'ufficio di Presidenza senza il quale non si può procedere all'avvio del consiglio e ad avere rispetto dell'orario e serietà verso gli altri colleghi». Anche perché «Zingaretti non si è visto, è scappato anche oggi pur di non dover rendere conto delle responsabilità della sua Amministrazione. E l'assessore in rappresentanza della Giunta si è presentata con quaranta minuti di ritardo, di fatto rendendo insufficiente il tempo, già contingentato, per la seduta prevista dalle 10 alle 13 - accusano i consiglieri regionali del Gruppo Fdi - Zingaretti ha sfacciatamente ignorato le richieste di trasparenza e di informazione dell'opinione pubblica, dimostrando menefreghismo e superficialità nei confronti di tutti gli utenti, le imprese e i professionisti del Lazio di tutti i settori, gravemente danneggiati dalla sospensione dei servizi online».

 

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