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A Luciana Lamorgese sfugge un altro rave party. In centinaia a Rogoredo dopo il disastro di Viterbo

Benedetto Antonelli
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Si sono presentati in 900 al rave party che si è tenuto in un edificio abbandonato in zona Rogoredo a Milano. Una notte infernale per i residenti. Ore e ore di musica house a tutto volume, fino a che non è stata chiamata la polizia, che ha identificato circa 300 ragazzi.

 

Due sono stati arrestati per spaccio. È ancora fresco nella memoria il mega rave di Viterbo, vicino al lago di Mezzano, andato avanti per una settimana senza che il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, battesse un dito.

 

Il leader della Lega, Matteo Salvini, punta il dito, e scrive su Facebook: «Rave party abusivo in via dei Pestagalli (zona Rogoredo), musica alta, chiasso e presenza di droghe e stupefacenti. Residenti allo stremo. Così non va bene. Lamorgese e Sala, dove siete?!?». L’esperienza di Viterbo, però, è servita a qualcosa. Stavolta, l’incubo è durato una sola notte. Forse perché la festa illegale si è tenuta in città, e non in aperta campagna, dove si è pensato di poter chiudere un occhio.

 

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