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Nuova pista per Denise Pipitone, in viaggio verso la Tunisia?

Francesco Fredella
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Diciassette anni senza Denise Pipitone. Storie italiane se ne occupa ancora nella nuova stagione tv. Due mesi fa la bomba sganciata dall’ex pm Angioni, sempre a Storie italiane: “Denise è viva”. Oggi, però, è stara rinviata a giudizio per aver reso false dichiarazioni ai magistrati. A dicembre l’udienza. 

La Angioni, che aveva seguito all’inizio il caso, disse che non si fidava della polizia che stava portando avanti le indagini per conto della Procura e per questo motivo le sarebbe stato tolto il caso. Ma secondo i magistrati non risulterebbe nulla di quanto detto dalla Angioni. Insomma, una vicenda che diventa ancora più complessa. “Denise è viva ed ha una famiglia”: la Angioni disse - lo scorso 14 giugno - a Storie italiane di avere la certezza di quello che stava raccontando. Avrebbe prove documentali: il mancato controllo dei confini nazionali, precisamente di una minorenne che sarebbe stata imbarcata con falsa identità verso la Tunisia. 

Un collegamento tra Mazara e la Tunisia: sarebbe questa la pista caldeggiata dalla Angioni, tra l’altro l’ex pm sostiene che la bimba avvistata da Felice Grieco a Milano fosse proprio Denise. Ma c’è un interrogativo: come mai la presunta Denise si trovava a Milano (dopo quell’avvistamento) e poi in viaggio verso la Tunisia? Una pista che riapre il caso, pieno di troppe contraddizioni e gialli. 

I motivi del rinvio a giudizio della Angioni potrebbero essere antecedenti ad un provvedimento disciplinare del Csm. “Ho la personale certezza che Denise sia viva”, aveva detto l’ex pm. Cala di nuovo il gelo dopo quella dichiarazione.

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