Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il sesso cura il raffreddore, ecco gli studi scientifici più assurdi premiati dai vincitori del Nobel

Esplora:

Dario Martini
  • a
  • a
  • a

Da oltre un anno viviamo sotto una cappa opprimente di certezze scientifiche che poi tanto certe non sono. Le ricerche sul coronavirus, sulle varianti, sui vaccini, sul numero di anticorpi presenti nel nostro organismo e sulle terze dosi sono all’ordine del giorno. E spesso, invece di aiutarci a capire qualcosa, alimentano ulteriore confusione contraddicendosi clamorosamente tra loro. Il caso AstraZeneca ha fatto scuola. Ma la scienza si è concentrata anche su altro.

Lo scorso 9 settembre alcuni premi Nobel hanno premiato i migliori studi scientifici «che fanno pensare e sorridere»: dalla ricerca sul sesso che libera le vie respiratorie a quella sugli scarafaggi nei sottomarini, dai batteri che circolano nelle gomme da masticare gettate a terra alla spiegazione sul perché i passanti camminando per strada non sbattono l’uno con l’altro. Ma c’è anche quella che dimostra il contrario, ovvero per quale motivo qualcuno finisce proprio per scontrarsi con gli altri pedoni.

Gli Ig Nobel (Improbable Research - ricerche improbabili), che per assonanza possono anche essere letti IgNoble (ignobili), sono assegnati ogni anno dalla rivista di umorismo scientifico Annals of Improbable Research, dall’Harvard-Radcliffe Science Fiction Association e dalla Harvard-Radcliffe Society of Physics students. ICome detto, a consegnare i premi sono gli attuali vincitori dei veri Nobel. Anche il British Medical Journal (Bmj), autorevole rivista del Regno Unito, ha seguito la premiazione di questi studi che dovrebbero avere il merito di attrarre il grande pubblico trattando tematiche piuttosto frivole. La migliore ricerca di medicina è risultata quella che rivela come «il buon sesso liberi le vie nasali allo stesso modo di un decongestionante». Gli esperti hanno voluto dimostrare - parole loro - che, come diceva Freud, «naso e genitali sono collegati».

Per documentarlo sono state selezionate «18 coppie eterosessuali orgasmiche», (un modo un po’ eccentrico per identificare chi è in grado di raggiungere l’apice del piacere sessuale) nella città tedesca di Heidelberg. Lo studio è stato condotto dallo scienziato Olcay Cem Bulut dell’ospedale universitario di Heidelberg assieme ai colleghi di Heilbronn, sempre in Germania, e dai ricercatori di York, in Inghilterra. Il Bmj spiega che le coppie erano formate da operatori sanitari professionisti con i loro partner, uno o entrambi affetti da congestione nasale. Si legge nello studio: «Le coppie hanno fatto sesso fino all’orgasmo a casa e misurato la loro funzione nasale su una scala visuo-analogica, e con il flusso rinometrico, prima e dopo il rapporto sessuale». Poi, «in un giorno diverso hanno testato l’efficacia di un decongestionante nasale». Il risultato non lascia spazio a dubbi: «Il sesso soddisfacente ha migliorato la funzione nasale più efficacemente rispetto al decongestionante nasale, ma il raffreddore è tornato nel giro di tre ore».

In pratica, il farmaco garantisce un beneficio più duraturo, ma nel breve periodo l’amore di coppia assicura maggiori benefici. Il capo della ricerca commenta così: «Non sappiamo per certo cosa provochi esattamente il miglioramento della respirazione nasale. La combinazione di eccitazione sessuale, l’attività fisica e il climax possono aiutare». C’è anche qualche speranza per i single: «La masturbazione potrebbe avere un effetto simile».

Ma non c’è solo la medicina. L’Ig Nobel per la biologia è andato agli studi fonetici sui suoni dei gatti, dai miagolii alle fusa. Il premio di ecologia se l’è aggiudicato la ricerca che identifica i batteri nella masticazione dei chewing gum sui marciapiedi. Non sapevano probabilmente di contraddirsi, invece, i vincitori di fisica e quelli di cinetica. I primi hanno spiegato come mai i pedoni in una situazione particolarmente affollata riescono sorprendentemente a non sbattere mai l’uno con l’altro. I secondi, invece, hanno dimostrato l’esatto opposto. È particolarmente interessante anche lo studio risultato primo nella categoria "entomologia" (ramo della zoologia che indaga sul regno degli esapodi), grazie a cui adesso siamo in grado di controllare gli scarafaggi a bordo dei sottomarini.

Menzione a parte, infine, merita l’Ig Nobel per la chimica sull’odore della paura. Se n’è occupato l’Istituto Max Planck per la chimica di Magonza. Gli scienziati tedeschi hanno misurato la volatilità dei composti organici emessi dalle persone che guardavano un film al cinema. Ebbene, l’isoprene aumentava quando guardavano scene spaventose o violente. Quale sia l’odore dell’isoprene non ci è chiaro. Meglio non scoprirlo.

Dai blog