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Un virologo nel pallone, ora Massimo Galli convoca José Mourinho: faccia il testimonial per il vaccino

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I virologi ormai da due anni hanno occupato le televisioni e tracimano ben volentieri dalle loro prerogative da esperti del virus. L'ultima dimostrazione  la dà Massimo Galli, il direttore malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, che non esita a tirare in ballo José Mourinho come "testimonial" pro vaccino anti-Covid. 

 

L'occasione è una intervista radiofonica in cui gli chiedono un'opinione sul calciatore della Svizzera Xhaka che non giocherà contro l'Italia  dopo essersi preso il Covid. Lo svizzero a lungo cercato dalla Roma ha ricevuto gli auguri del tecnico giallorosso che lo ha invitato anche a farsi il vaccino. Mourinho "è un fuoriclasse e da interista non posso che dirgli bravo, di vaccinazioni ne abbiamo ancora tante da fare. Per ottenere l’obbligo di vaccino, c’è bisogno di mesi. Nelle prossime settimane potremmo avere un bel numero di casi, di certo non paragonabili all’anno scorso ma di certo si potrebbero evitare", dice Galli a Radio Punto Nuovo per poi lanciare l'invito, non si sa bene a nome di chi: "Mourinho potrebbe essere un ottimo testimonial". 

 

L'infettivologo è sempre più nel pallone, nel senso che si lascia andare a commenti calcistici: "Opinione sull’Inter? Dopo la sofferenze di due amputazioni illustri, direi che la competenza del nuovo allenatore ci sta abbastanza confortando. Chi lotterà per lo scudetto? Stiamo solo all’inizio, ci sono le otto sorelle come al solito. Antimilanista? Non lo sono abbastanza, cerco di essere galante quando parlo della Juventus perché non mi è simpatica. Situazione Ospina? Ospina è vaccinato, la storia della quarantena dovrebbe risolversi tranquillamente con un tampone", dice Galli alla radio.

 

La pallonata è per negazionisti e anti-vaccino. "Meglio uno juventino o un no vax? - risponde Galli - Sono categorie diverse, non ho nemmeno pensato di avere un collega no vax. Senza vaccinazioni, non si può fare un mestiere sanitario". 

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