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Covid, pesano i ricoveri e torna il rischio zona gialla: cosa si può fare

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Benedetto Antonelli
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L'Italia rischia seriamente di non restare più tutta in zona bianca. La Sicilia corre verso la gialla. Anche la Sardegna va incontro a maggiori restrizioni per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Ed è in bilico pure la Calabria. Iniziamo dalla Sicilia. È da giorni la regione con più casi (ieri 1.229). Ormai ha superato i parametri di occupazione dei posti letto che portano al passaggio in giallo.

I ricoveri ordinari di malati Covid, infatti, stando agli ultimi dati del monitoraggio Agenas, sono il 17% del totale (+1% su ieri) quando la soglia per rimanere in zona bianca è il 15%, mentre le terapie intensive sono ufficialmente il 10% (anche in questo caso +1%), che è esattamente la soglia di rischio. In termini assoluti, le rianimazioni occupate da pazienti Covid sono 77, mentre i posti letto complessivi, sempre stando agli ultimi dati Agenas, sono 762: l'occupazione è al 10,1%, sulla carta quindi anche questo parametro è superato. Per non parlare dell'incidenza: per finire in giallo bisogna superare i 50 casi settimanali per centomila abitanti, e la Sicilia è a 148.

È ormai probabile, insomma, che l'isola da lunedì 23 agosto sia la prima regione, dopo quasi due mesi, a colorare di giallo una mappa finora tutta bianca. Il che significa di nuovo mascherine obbligatorie all'aperto, ad eccezione dei bambini sotto i sei anni e di chi soffre di una patologia incompatibile con l'uso della mascherina (e ad eccezione anche di chi fa sport).

Mentre bar e ristoranti rimangono aperti, ma con un massimo di 4 persone al tavolo, anche all'aperto. Questo vale anche per le feste e i ricevimenti, compresi i matrimoni. Poche differenze insomma, ma che potrebbero impattare soprattutto sulla stagione estiva. Gli spostamenti, infatti, restano liberi. Così come non è previsto il coprifuoco. Quanto alle altre regioni, la Sardegna, che molti osservatori vedevano al pari della Sicilia vicina al giallo, ha in realtà il 9% di intensive occupate (-2%), tornando quindi sotto la soglia di rischio grazie ai 4 ricoverati in meno di ieri, mentre i ricoveri ordinari sono al 10% (+1%), comunque ancora abbastanza lontani dalla soglia del 15%. Bisognerà attendere i dati dei prossimi giorni per capire cosa accadrà.

Più complesso il discorso per la Calabria, altra regione in bilico: le intensive sono ancora sotto il 10%, esattamente al 7%, ma con un +3% in un solo giorno a causa dei 4 ricoveri di ieri, e potrebbe superare il limite nei prossimi giorni, finendo in giallo il 30 agosto, considerando che anche i ricoveri ordinari, al 14%, sfiorano ormai la soglia critica. Il Lazio, invece, ancora abbastanza "al sicuro": 7% di terapie intensive occupate e 8% di posti in area non critica.

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