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Il gran pasticcio del green pass. Il governo ammette: "Non appurata l'efficacia dei vaccini sulle varianti"

Franco Bechis
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Dal 6 agosto il signor Giovanni e la sua gentile sposa Maria in vacanza con i due figlioli di 12 e 14 anni per andare in pizzeria dovranno esibire il loro green pass. Quindi avere fatto il vaccino, cosa che forse è stata possibile ai due genitori, e almeno un tampone rapido per i due figli, spendendo non si sa quanto perché il decreto legge appena approvato dal consiglio dei ministri stabilisce (articolo 5) «prezzi contenuti» al momento non stabiliti. Quella pizza in ogni caso sarà per loro caruccia, perché il costo anche «contenuto» dei tamponi andrà sommato a quello del menù della cena. A preparare la tavola del signor Giovanni saranno i camerieri del locale di Paolo, il ristoratore. E la pizza verrà impastata e infornata dalle mani sapienti di Adel, pizzaiolo egiziano. Piccolo particolare: se Giovanni, Maria e figli sono obbligati a presentare il loro green pass come stabilito ora da Mario Draghi né il proprietario della pizzeria, Paolo, né i suoi camerieri né il cuoco Adel che impasta con le sue mani la loro pizza hanno il green pass e nessuno li obbliga ad averlo. Come non deve dimostrare né di essere vaccinato né di avere fatto un tampone il barista che porta ai clienti seduti in sala panini e pizzette o bevande da lui preparate. E non devono averli gli istruttori della palestra, i maestri di nuoto in piscina, i dipendenti di un centro benessere, gli organizzatori di sagre, fiere, congressi, centro sociali e ricreativi, i dipendenti. Insomma, tutti i lavoratori dei luoghi in cui i clienti sono obbligati a dimostrare con la carta verde di avere fatto il vaccino o almeno un tampone nelle ore precedenti, non hanno lo stesso identico obbligo.

 

 

È la prima clamorosa contraddizione di quel decreto presentato con tanta enfasi: capite che se chi tocca il cibo con le mani non è tenuto a dimostrare di essere immune dal virus, che importanza ha poi che abbia un tampone chi lo mangia con forchetta e coltello? Dal testo del decreto legge bollinato e dalla relazione illustrativa che lo accompagna abbiamo poi la risposta alla domanda che ieri avevamo fatto al premier e la certezza che del green pass il primo a non fidarsi sia proprio lui con i suoi colleghi al governo. Avere fatto il vaccino non restituisce senza se e senza ma nessuna libertà costituzionalmente garantita agli italiani. Quello che possono fare oggi tutti e dal 6 agosto solo i possessori della carta verde varrà solo in zona bianca, e con forti limitazioni anche in zona gialla. Non in zona arancione o in zona rossa, dove resteranno aperte come l’anno scorso solo le attività «autorizzate». Quindi nessuna illusione per ristoratori e bar: questa estate con i vaccini per loro sarà peggio della scorsa estate, in cui non esisteva un solo italiano vaccinato. La scorsa estate non avevano limiti nell’accogliere clienti all’aperto e al chiuso. Dal 6 agosto seduti al chiuso solo i clienti con green pass. E siccome quella carta è falsificabile con un gioco da ragazzi, bisognerà che gli esercenti siano dotati di lettori di codici QR con le caratteristiche che verranno stabilite in un prossimo decreto ministeriale o governativo.

 

 

Nell’estate dei vaccini dunque incasseranno meno, spenderanno di più e rischieranno molto perché ci sono sanzioni pesanti per la mancata verifica della autenticità del codice a barre della carta verde. Ma c’è un altro passaggio del decreto- la relazione illustrativa dell’articolo 7 sui processi civili e penali che possono continuare da remoto prolungando lo stato di emergenza che indica come sia assai scarsa la fiducia del governo nel green pass. Lì si spiega che l’uscita dalla emergenza non è prospettabile prima della fine del 2021 «stante da un lato la necessità di completare il piano vaccinale tuttora in corso e, dall’altro lato, l’incremento di diffusione sul territorio nazionale delle nuove varianti SaRS-Cov-2, rispetto alle quali non è stata ancora compiutamente appurata l'efficacia dei vaccini attualmente utilizzati». Dire che forse i vaccini non sono efficaci contro le varianti che stanno diventando il motore del virus in Italia è avere minato i presupposti stessi dell’utilizzo del green pass. Che come è chiaro da questo decreto non serve proprio a nulla.

 

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