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In Onda, "una follia". David Parenzo contro Pietro Senaldi sul ddl Zan, la reazione del conduttore: cosa fa in diretta

Giada Oricchio
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Siparietto tra il condirettore di “Libero”, Pietro Senaldi, e David Parenzo conduttore di In Onda: “E’ una follia, mi levo la cravatta! Durante la puntata di martedì 20 luglio, il giornalista e la collega Concita De Gregorio hanno affrontato il problema dell’approvazione del Ddl Zan sull’omotransfobia. A dare il via alle “ostilità”, è stata la De Gregorio che ha chiesto al direttore, in collegamento, cosa pensasse di una famiglia di genitori cattolici praticanti ricevuti dal Papa a Santa Marta che hanno ritenuto “strana e inusuale l’ingerenza del Vaticano” sul Ddl Zan. Senaldi ha osservato: “Innanzitutto penso che questa famiglia si è formata senza la legge Zan quindi forse non è necessaria per lo sviluppo delle famiglie omosessuali felici. Poi penso che il Vaticano abbia espresso il diritto a orientare l’educazione cattolica nelle scuole senza ricorrere alle giornate previste dalla legge Zan. Uno si iscrive alla scuola cattolica dove si possono divulgare i precetti del Cristianesimo, come parabole e queste cose qui, che possono essere criticate dalla legge Zan. Gesù Cristo è morto e non può essere processato per aver violato questa legge”.

David Parenzo è allibito: “Parabole?! No, un attimo, sono le 23.15 e lo posso dire…”, Senaldi rintuzza: “Non conosci i giudici italiani?”, la De Gregorio sottolinea la parola “parabola” e Parenzo ferma tutti. Con un teatrale gesto di dissenso si toglie la cravatta e replica: “guarda mi tolgo la cravatta a quest’ora della notte. Che un giudice italiano o un omosessuale possa impugnare una parabola del Vangelo per dire che è contro l’omosessualità è una follia, nessuno sostiene questa cosa!”.

 

Il direttore di Libero ricorda che è stato condannato per il titolo, a suo dire, ironico “patata bollente” da intendersi come grana e non insulto sessista alla sindaca di Roma Virginia Raggi. Concita De Gregorio si aggiusta gli occhiali dal taglio fiammeggiante e chiude l’intervento: “Senaldi, diciamo che stasera i paragoni non ti sono venuti bene”.

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