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John McAfee, il tweet inquietante: se muoio non è suicidio. Soldi, politica e complotti: cosa si era tatuato

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Un dettaglio inquietante spunta dal web dopo la morte di John McAfee, il "padre" dell'antivirus più famoso della prima era di interntet trovato morto in carcere in Spagna. L'ipotesi più accreditata, si apprende dai media spagnoli e americani, è quella del suicidio ma Wikileaks ha ripubblicato un vecchio tweet del magnate della Silicon Valley che rischiava l'estradizione negli Usa e una lunga condanna per evasione fiscale. 

 

 

Nel post del 30 novembre 2019 McAfee mostra il braccio tatuato con la parola "whackd", che in slang vuol dire "assassinato",  preceduta dal simbolo del dollaro. In quei tempi si indagava sui movimenti finanziari dell'imprenditore che correva alle primarie del Partito Libertario per la Casa Bianca, e sulle dichiarazioni dei redditi milionarie che aveva evitato di presentare. "Sto ricevendo messaggi da funzionari statunitensi che dicono: 'Stiamo venendo per te McAfee! Stiamo per ucciderti'. Oggi mi sono fatto un tatuaggio, per ogni evenienza. Se mi sono suicidato, non l'ho fatto. Sono stato colpito. Controlla il mio braccio destro", si legge su Twitter. E così la teoria del complotto, di un amore inscenata per nascondere in realtà un delitto, si fa spazio sui social. 

Una vita pena di colpi di scena, quella di McAfee, a partire dalla notte del 21 novembre 2012, quando  il cadavere del cinquantaduenne Gregory Faull viene ritrovato in una pozza di sangue nella sua casa di San Pedro, in Belize, dove si era trasferito dopo il divorzio. A ucciderlo è stato un proiettile da 9 mm il cui bossolo viene trovato vicino al corpo. Il suo telefono e il suo computer sono spariti ma non ci sono segni di effrazione. Due giorni prima aveva avuto l’ultima di una serie di liti furibonde con il suo vicino, McAfee, che  trascorreva le sue giornate tra rumorosi party a base di droga e giovanissime prostitute. Riuscì a evitare le accuse e a lasciare il Paese, mentre in seguito fu accusato di produrre anfetamine.

Plurimilionario, aveva perso tutto nella crisi dei mutui subprime. Aveva provato a correre senza successo alle primarie del Partito Libertario per candidarsi alla presidenza Usa. Nel 5 ottobre 2020, incriminato dal dipartimento di Giustizia, McAfee parte per l’ultima fuga, direzione Istanbul, ma viene fermato dalla polizia spagnola all’aeroporto di Barcellona e incarcerato in una prigione nella quale è morto il 23 giugno 2021,  subito dopo l’approvazione della richiesta di estradizione negli Stati Uniti, dove avrebbe rischiato trent’anni di carcere per aver occultato al fisco dieci milioni di dollari ricavati da consulenze, trading di criptovalute e dalla vendita dei diritti sulla storia della sua vita. Ricca di colpi di scena anche dopo la morte. 

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