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Cattutato in Brasile il super boss Rocco Morabito. Dalla Calabria al trono dei narcos sudamericani

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Scacco matto al re dei narcos della 'ndrangheta. Il boss Rocco Morabito è stato catturato a Joao Pessoa, capitale dello stato brasiliano di Paraiba insieme ad un altro latitante, Vincenzo Pasquino.  I due sono stati arrestati dalla Polizia Brasiliana, con il supporto investigativo dei carabinieri del Ros e dei Comandi Provinciali di Torino, lì in missione da alcuni giorni. Il boss Rocco Morabito, esponente di spicco della cosca Morabito - Bruzzaniti - Palamara di Africo Nuovo (RC), è destinatario di più sentenze di condanna, per reati associativi e in materia di traffico di stupefacenti. Pasquino era ricercato dal gennaio 2020, è affiliato alla locale di Volpiano (To) e destinatario di misura cautelare per traffico internazionale di stupefacenti.

Morabito è considerato il numero uno tra i broker che gestiscono il traffico di cocaina per i cartelli del Sudamerica. Superboss della ’ndrangheta, è stato arrestato dai Carabinieri del Ros in un’operazione che li ha visti lavorare fianco a fianco con gli uomini dei comandi provinciali di Torino e Reggio Calabria e con gli investigatori brasiliani. Dall’anno della sua evasione da un carcere dell’Uruguay, nel 2019, il Ros è stato sulle sue tracce senza mollare mai fino a oggi, quando la squadra di circa 20 uomini arrivata in Brasile per braccare il secondo ricercato più pericoloso dopo Matteo Messina Denaro, sono riusciti a far scattare la trappola e a catturare 
Morabito a San Paolo. Con lui c’era un altro narcotrafficante latitante, Vincenzo Pasquino.

 Hanno collaborato anche Fbi e Dea alla cattura messa a segno questa sera dal Ros dei Carabinieri in Brasile. Ad agire, insieme al Ros, i carabinieri del gruppo di Locri (Reggio Calabria) e dei comandi provinciali di Reggio Calabria e Torino e gli uomini del servizio centrale di cooperazione di polizia - progetto Ican, della polizia federale brasiliana. Morabito, originario di Africo e broker numero uno per i cartelli sudamericani, è stato rintracciato in Joao Pessoa insieme a un altro narcotrafficante, Vincenzo Pasquino, torinese: il primo è inserito negli elenchi dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del «programma speciale di ricerca» e il secondo in quello dei latitanti pericolosi stilate dal ministero dell’Interno. A coordinare l’attività del Ros, svolta in sinergia tra i reparti dell’Arma e il collaterale brasiliano, con il supporto dell’Fbi e della Dea statunitense, le procure distrettuali di Reggio Calabria e di Torino con l’ausilio della direzione generale Affari internazionali e cooperazione giudiziaria del ministero della Giustizia italiano e del dipartimento di giustizia statunitense. Rilevante, sottolineano gli investigatori, è stato il contributo informativo delle autorità uruguaiane: Morabito era infatti evaso nel 2019 dal carcere di Montevideo, nel quale era ristretto dal 2017, quando fu arrestato dai carabinieri e dalla polizia uruguaiana a punta dell’Este dopo 23 anni di latitanza. I dettagli dell’operazione saranno resi noti domani 25 maggio nel corso di conferenza stampa.

«Siamo soddisfattissimi di questa attività, iniziata il giorno dopo la sua fuga in stretta collaborazione con l’autorità giudiziaria e la polizia giudiziaria uruguaiana, in stretto collegamento con la Dda di Reggio Calabria, i carabinieri del Ros del comando provinciale di Reggio Calabria e di Locri, successivamente con il supporto della Dea, dell’Fbi, della polizia brasiliana e Interpol. Abbiamo messo in campo tutte le eccellenze investigative per raggiungere questo risultato», dice all’AdnKronos, commentando la cattura del superboss Rocco Morabito, il capo della Dda di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri.

"Catturati dai Carabinieri del Ros in Brasile il superboss della ’ndrangheta e narcotrafficante Rocco  Morabito, numero due tra i 100 più ricercati dopo Messina Denaro, e il latitante Vincenzo Pasquino. Complimenti all’Arma dei carabinieri. Durissimo colpo assestato alle mafie", ha commentato su Twitter Matteo Salvini.

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