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Denise Pipitone, la furia del legale di Piera Maggio su Quarto Grado. "Frecciate indegne, chi fa il filo ai colpevoli"

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Una notizia controproducente e dagli esiti potenzialmente dannosi per l'indagine. L'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio che ha seguito fin dalla scomparsa di Denise Pipitone la lunga vicenda processuale sul presunto rapimento avvenuto a Mazara del Vallo l'1 settempre 2004, è sconcertato per la rivelazione fatta venerdì 21 maggio da Quarto Grado, la trasmissione di Rete4 condotta da Gianluigi Nuzzi

 

Il giornalista ha infatti annunciato che la procura di Marsala indaga con l'ipotesi di sequestro di persona Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise, e madre di Jessica, sorellastra della piccola, e Giuseppe Della Chiave, noto nel fascicolo come "Peppe", nipote di Battista Della Chiave, il testimone sordomuto che nel 2013 disse di averlo visto in compagnia di Denise nelle ore successive alla scomparsa ipotizzando il rapimento su una barca. 

 

"Tutti sordi a Quarto Grado. La procura di Marsala permette che le notizie vengano passate sotto banco in TV? E Una trasmissione di cronaca nera permette che alle vittime vengano lanciate frecciate indegne da chi fa il filo chissà perché ai colpevoli?" attacca Frazzitta su Twitter puntando il dito sulla trasmissione di Nuzzi e alle interviste all'ex procuratore di Mazara del Vallo Alberto Di Pisa e allo scrittore Carmelo Abbate. 

 

Un follower chiede allora all'avvocato: "Ma quelli di Quarto Grado hanno chiesto il permesso di fare pubblicamente i nomi degli indagati? Mi dica di si, perché altrimenti c'è da preoccuparsi (siamo tutti felici, per carità, ma ho avuto l'impressione che questa cosa non doveva essere fatta)". 

 

La replica di Frazzitta non lascia spazio a fraintendimenti: "Certo che non andava fatta! È gravissimo che sia stata fatta!", scrive il legale che denuncia la fuga di notizie che potrebbe minare il proseguo delle indagini. 

Le nuove rivelazioni sul fascicolo aperto a Marsala a 17 anni dai fatti fanno riesplodere il caso dopo infinite piste finite in una bolla di sapone, come quelle che portavano a Olesya Rostova, una ragazza russa data come nuova identità della piccola dopo il rapimento, o della rom interrogata in Calabria dopo la segnalazione di una spettatrice di Chi l'ha visto?

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