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La mossa di Mario Draghi sul coprifuoco. Cosa cambia in zona gialla, il retroscena

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Mancano due settimane al 17 maggio e Mario Draghi è al lavoro per cercare un compromesso che accontenti le varie anime del Governo sul tema del coprifuoco. Da Palazzo Chigi spiegano che i dati dei contagi, dei morti e delle terapie intensive rilevati lo scorso weekend sono “positivi” e che si va “nella giusta direzione”, permettendo quindi di mediare tra la posizione di Roberto Speranza (il ministro della Salute è supportato dalla linea del Partito Democratico) e quella del centrodestra, con Matteo Salvini e la sua Lega in prima linea. Secondo quanto svela affariitaliani.it l’intenzione è quella di spostare il limite del rientro nelle abitazioni dalle 22 alle 23, almeno per quanto riguarda le regioni in zona gialla.

 

 

Tutto da decidere il destino della zona arancione, mentre non ci sono margine per allungare le riaperture nelle zone rosse, che manterranno il coprifuoco alle 22. Le categorie economiche e commerciali stanno esercitando una forte pressione sul Governo e tra due settimane dovrebbe arrivare questo passo in avanti verso chi ha pagato con una forte crisi le chiusure per via della pandemia.

 

 

Oltre a spostare il coprifuoco nella fascia gialla si stanno studiando rigidi protocolli che permettano la riapertura delle palestre, delle piscine e delle attività sportive al chiuso. Stessa cosa per i pranzi e le cene in bar e ristoranti al chiuso: si dovrebbe tornare a mangiare anche all’interno dei locali. A meno di clamorosi peggioramenti nei numeri del Covid rivedranno la luce anche negozi e centri commerciali, che dal weekend che inizia il 22 maggio dovrebbero essere riaperti.

 

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