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Cartabianca, Massimo Galli contro il governo: "Riaperture in cambio di morti in più". Bonaccini sbotta

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Duello rusticano a "Cartabianca", in onda martedì 27 aprile, tra il professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, e il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. E su Rai3 volano parole forti: “Si vergogni!”. “Ipocrita”.

La conduttrice Bianca Berlinguer ha aperto la diretta di #cartabianca su Rai3 con la polemica sul “coprifuoco” e il professor Galli ha sfoderato un’assoluta fermezza: “I ristoratori hanno tutta la mia solidarietà, ma non eravamo ancora in condizione di aprire come abbiamo aperto. La situazione non lo permette, ma è inutile piangere sulle riaperture versate. Da un po’ di tempo abbiamo qualche segnale favorevole, ma non lo è ancora abbastanza e le ragioni sono numerose. Mancano fondamentalmente quelle 30 milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrato che ci separano dalla Gran Bretagna. Non ci sono e non si sa quando le avremo. Si grida alla gioia per 2 milioni di dosi che arrivano, ma le finiremo in pochi giorni specie se vogliamo raggiungere certi numeri. Un passo avanti e due indietro sono pericolosi. E’ mancata la capacità di chiudere il giusto vaccinando molto, invece si è fatto il contrario. Questo è un problema serio che con le varianti ci pone in potenziali situazioni di crisi”.

In collegamento, il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha ribadito la contrarietà al termine “coprifuoco”: “Non cambia niente tra 22 e 23, il problema non è quello, ma che l’Italia è indietro con le dosi per colpa dell’UE e delle big pharma che sono state vergognose a non rispettare quanto sottoscritto e per cui hanno preso soldi pubblici. Dobbiamo fare le cose con pazienza e misura, ma non dobbiamo trasformare la pandemia sanitaria in pandemia economica e sociale fermo restando che la cautela e il rispetto delle regole è d’obbligo. Però in base a quello che dice il professor Galli sembra che il governo Draghi abbia preso una decisione irresponsabile”.

L’affermazione ha suscitato l’ira dell’infettivologo: “Non cado nella sua trappola! Non sto sostenendo che il governo e Draghi sono irresponsabili. Non sono mai stato allineato con i governi né con i poteri regionali e ripeto che i dati parlano chiaro e le riaperture non hanno base scientifica. Le decisioni sono state prese su calcoli non scientifici, ma politici. Diciamolo chiaramente e non siamo ipocriti: si è disponibile a vedere qualche centinaio di morti in più per tenere in piedi le attività economiche”.

La foga ha colpito Bonaccini che ha stuzzicato il professore: “Non si arrabbi, è nervoso? Mi lasci parlare” e Galli è esploso: “Se lo risparmi di dirmi che la devo lasciare parlare! Si vergogni, non prenda con me posizioni di tipo di confronto tra politici. Si vergogni, sta utilizzando le armi di politici che evito di nominare… veramente si vergogni. Non siamo ipocriti! Lei continua a confondere la politica con il paese, io non ho detto che l’Italia è ipocrita! Continua a usare la tecnica politica con me. Io invece vorrei vedere il parere del CTS e capire cos’è il rischio ragionato”.

Bianca Berlinguer ha colto l'insinuazione: “Ma sta dicendo che il Comitato scientifico non è stato interpellato?” e il professore: “Non posso parlare a nome degli altri, ma in queste riaperture di tecnico c’è stato pochissimo. Che sia difficile continuare con le chiusure è fuori discussione, però bisogna dire che si deve riaprire perché non si può fare diversamente e accettare certe conseguenze e non annunciare che apriamo in sicurezza perché non è vero. Per farlo, avremmo avuto bisogno di 15 milioni di dosi in più. E’ giusto che la politica si assuma le sue responsabilità, ma lo deve fare con chiarezza e verità. La questione sul coprifuoco non sta in piedi, si fa questa polemica perché non si ha il coraggio di dire che la gente non deve stare troppo in giro, soprattutto di sera. Chiudere alle 22 è una mezza assurdità, ma il tira e molla è dovuto a calcoli azzardati e fatti maluccio specie con la variabile delle varianti. Capisco che faccio imbestialire chi ha delle attività, ma il vero messaggio agli italiani è uscite: il meno possibile. Vale per chi ha più di 50 anni e i più giovani che possono infettare i fragili”.

Poi l’affondo al governo Draghi: “Non si deve dire che il rischio è calcolato perché non è vero, so per certo che esponenti del CTS non erano d’accordo, le scelte prese in questo periodo mi hanno sconcertato dal punto di vista tecnico e lo affermo perché non devo dare la mia fedeltà assoluta a nessuna appartenenza politica. Mi aspettavo di meglio da questo Governo, maggior rigore nelle valutazioni e si doveva dire che con le riaperture ci potevamo trovare in una situazione seria dal punto di vista epidemiologico”.

E prima di congedarsi, il professor Galli è tornato a bacchettare Bonaccini: “Non si dice a uno che si arrabbia e si innervosisce perché è una forma dialettica infima, i politici non hanno argomenti da contrapporre agli scienziati e allora si ricorre alla tecnica del dire che uno si arrabbia. Si può essere franchi e onesti senza cercare piccoli vantaggi, caro Bonaccini. Gli italiani hanno visto”. Il presidente della regione Emilia-Romagna chiosa: “Non ho niente da replicare, gli italiani hanno capito benissimo, non ho offeso nessuno, mi ha detto che mi dovrei vergognare, ma di cosa? Lascio il giudizio a chi guarda. Lei litiga a senso unico”.

 

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