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Fine pena mai, la fosca profezia di Pregliasco: ecco per quanti anni dovremo mettere la mascherina

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Nella discussione sulle riaperture piomba l'affermazione del virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università Statale di Milano. "Quando finirà questa pandemia? Tra qualche anno, direi due anni da adesso", ha detto il professore a Un giorno da pecora, il programma di Radio 1 Rai condotto da Geppi Cucciari. "Dovremo adattare i vaccini alle varianti, ci sarà una convivenza endemica, con un piccolo numero di casi", le parole di Pregliasco che hanno suscitato un febbrile tam tam sui social. 

 

In collegamento con  Tagadà, l'approfondimento di La7 condotto da Tiziana Panella, il virologo viene chiamato a spiegare meglio l'affermazione e il chiarimento non tranquillizza certo la platea degli ospiti dal momento che, stringi stringi, Pregliasco prevede che dovremo portare la mascherina al chiuso per almeno altri due anni di convivenza "civile" tra noi e e tra noi e il virus. 

 

"Il primo giro di vaccinazione non ci risolverà il problema" Covid, spiega, "se lo faremo velocemente, se tanti si vaccineranno e soprattutto se ci saranno le dosi avremo una convivenza più civile ma questo virus rimarrà, meno fastidioso" ma resterà. "Dovremo fare i richiami - dice Pregliasco - E avere una convivenza più civile che ci permetterà di stare al bar, al ristorante ma senza abbassare del tutto la guarda con ancora, temo, dei casi". Perché "questi virus diventano endemici, come quello della suina. Ma non a questi livelli", continua. 

 

David Parenzo, in studio, chiede allora se per due anni dovremmo vivere come oggi in Israele, dove è stato rimosso il divieto di mascherina all'aperto dopo la vaccinazione di massa della popolazione. "Come oggi in Israele, con la mascherina all'interno?", afferma il giornalista. "Sì, è questo", sentenzia Pregliasco. 

Solo nell’estate del 2023 saremo liberi, aveva spiegato a Radio 1 Pregliasco: "Magari ci sarà ancora il Coronavirus  ma non sarà più protagonista". Il 2022, invece, sarà "qualcosa di intermedio ma con un grande miglioramento".

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