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L'Italia torna arancione ma bar e ristoranti restano chiusi. Quattro regioni ancora in zona rossa

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L'Italia si appresta a colorarsi quasi tutta di arancione da domani. In rosso ci saranno solo Valle d'Aosta, Sardegna, Campagna e Puglia, e il Fiorentino. Per tutte le altre regioni in arrivo un leggero allentamento delle misure, con l'apertura dei negozi, dei parrucchieri e dei centri estetici. Torneranno in classe gli alunni anche della seconda e della terza media, mentre per le scuole superiori le lezioni in presenza saranno almeno al 50%. Ma a tenere sempre banco è il dibattito sulle riaperture.

I ristoratori del movimento «Io apro», già sulle barricate da diverse settimane, saranno in piazza domani a Roma con l'intenzione di arrivare davanti a piazza Montecitorio. Ma anche il mondo delle palestre, condizionato dall'incertezza, fa sentire la propria voce. Sulle riaperture «non si sa niente, ma nessuno ne parla. Abbiamo un sottosegretario allo Sport (Valentina Vezzali, ndr) che ormai un fantasma», dice a LaPresse Giampiero Guglielmi, numero uno dell'Anpals, Associazione nazionale palestre e lavora tori sportivi.

«Decideranno di aprire a maggio, a giugno? Sappiamo benissimo che in questi due mesi l'attività sportiva non è nel clou. Quindi, saranno due anni di attività perse. Ce ne vorranno almeno altri tre per potersi riprendere per quelle che rimarranno in piedi, perché almeno il 30% delle strutture chiuderà», avverte. «Il 20% delle palestre in Italia ha riaperto sapendo di andare contro il decreto legge, perché una necessità. Questa percentuale - continua Guglielmi - potrebbe salire sicuramente nei prossimi giorni, anche perché il settore dello sport è quello più danneggiato tra tutte le attività non essenziali».

Intanto, la provincia di Torino passerà in zona arancione come il resto del Piemonte, mentre per quella di Cuneo la misura scatterà da mercoledì 14, alla luce del decreto che, per i territori con una incidenza superiore a 250 casi su 100mila abitanti, prevede misure più restrittive fino al rientro sotto la soglia di allerta. La conferma è arrivata durante la riunione convocata dalla Regione con gli epidemiologi e gli esperti dell'Unità di crisi.

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