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Altri guai per il vaccino AstraZeneca: l'Ema indaga sui casi di perdita capillare

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Nuovo lavoro per l’Ema. L’agenzia europea dei medicinali torna a valutare possibili rari effetti collaterali dei vaccini contro il Covid-19. Il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) ha avviato una revisione dopo segnalazioni di sindrome da perdita capillare in persone vaccinate con il farmaco AstraZeneca, già sotto i riflettori per i rari casi di trombi. Cinque i casi registrati del disturbo molto raro, caratterizzato da fuoriuscita di fluido dai vasi sanguigni, causa di gonfiore dei tessuti e calo della pressione sanguigna.

 

 

In parallelo, gli esperti hanno avviato anche una revisione sulle segnalazioni di eventi tromboembolici nei vaccinati con il siero Janssen di Johnson&Johnson. Quattro i casi segnalati di gravi coaguli, uno fatale. Il farmaco è in uso solo negli Usa con autorizzazione all'uso di emergenza, nell’Unione Europea è stato autorizzato ma l'inizio della somministrazione è prevista nelle prossime settimane. Per entrambe le revisioni, l'Ema ha sottolineato che "al momento non è chiaro se esista associazione causale" tra vaccino e condizioni, il Prac "sta indagando".

 

 

Nel frattempo, un portavoce della Commissione europea ha ribadito l'importanza delle valutazioni dell'Ema e che le persone "rimangano fiduciose sulla sicurezza dei vaccini", aggiungendo che su AstraZeneca "non c'è motivo di fermare la somministrazione della seconda dose”. Intanto anche la Grecia ha preso una decisione sul prodotto dell’azienda anglo-svedese: sarà somministrato solo alle persone di sopra dei 30 anni. Infine dalla Ue filtra che a breve partiranno i negoziati per 1,8 miliardi di dosi aggiuntive di vaccino di tipo mRna. La scelta del tipo di farmaco è legata alla necessità di contrastare le varianti del virus e la produzione dovrebbe avvenire all'interno dell'Ue con impegni mensili di consegna. Le dosi di Pfizer, Moderna e Curevac saranno utilizzate nel 2022 e nel 2023.

 

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