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Vaccino dai 12 anni, lo studio di Pfizer: efficace anche sui ragazzi. E anche Moderna accelera

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La notizia è destinata, almeno potenzialmente, ad avere un effetto positivo nella corsa all'immunità di gregge per il Covid. Già, perché i vaccini finora utilizzati sono finalizzati alla somministrazione alla popolazione adulta. Ma vaccinare i bambini di tutte le età sarebbe cruciale per fermare la pandemia e aiutare le scuole, almeno quelle dei gradi più alti, a tornare gradualmente alla normalità.

 

A segnare un elemento in controtendenza è lo studio di cui riferisce Pfizer  condotto su 2.260 adolescenti americani di età compresa, fra 12 e 16 anni. Secondo i dati preliminari, non sono stati registrati casi di Covid-19 fra gli adolescenti completamente vaccinati. Secondo quanto riferisce l’azienda, i ragazzi hanno riportato effetti collaterali simili a quelli di adulti giovani: i principali sono dolore, febbre, raffreddamento e affaticamento, in particolare dopo la seconda dose.

 

La multinazionale del farmaco, con sede negli Stati Uniti Pfizer, e il partner tedesco BioNTech hanno in programma di chiedere nelle prossime settimane agli enti regolatori di Usa ed Europa di consentire l’uso di emergenza del loro vaccino a partire dai 12 anni, che è già autorizzato a partire dai 16 anni. "Condividiamo l’urgenza di estendere l’uso del nostro vaccino", ha dichiarato il ceo di Pfizer, Albert Bourla, esprimendo "la speranza di cominciare a vaccinare questo gruppo d’età prima dell’inizio del prossimo anno scolastico" negli Stati Uniti. 

 

Pfizer, però, non è l’unica società che prova ad abbassare il limite d’età per il suo vaccino: sono attesi presto anche risultati di uno studio Usa del vaccino di Moderna condotto su ragazzi di età compresa fra 12 e 17 anni. 

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