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Caos vaccini, i medici corrono ai ripari. La Federazione: "Scudo penale per chi li somministra"

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In piena pandemia di coronavirus esplode il caos vaccini e i medici corrono ai ripari mentre la Procura indaga sul caso Astrazeneca e le morti sospette dopo le somministrazioni come molti Paesi europei alle prese con la sospensione delle dosi finite sotto accusa. "Un provvedimento d'urgenza, che preveda una sorta di scudo penale per i medici vaccinatori che partecipano alla campagna contro il Covid". A chiederlo è  il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli, che raccoglie e rilancia anche gli appelli lanciati in questi giorni dai Sindacati Anaoo - Assomed e Fimmg e da singoli medici. Al centro del dibattito, l'iscrizione dei medici vaccinatori nel registro degli indagati, quando si manifesta un evento avverso dopo la vaccinazione. 

"Abbiamo piena fiducia nella magistratura - spiega Anelli - Ma l'attuale sistema, per cui l'iscrizione nel registro degli indagati dei medici che hanno somministrato il vaccino è considerata un atto dovuto rischia di essere un forte deterrente. E mette a rischio la campagna vaccinale, proprio nel momento in cui la classe medica al completo ha dato la sua disponibilità". Anelli aggiunge che "da tempo abbiamo chiesto un intervento del Legislatore per tutelare la Professione medica da attacchi ingiustificati e restituire la serenità che meriterebbe, tanto piu' in un momento come questo. Di fronte a una malattia nuova e, per certi versi, inaspettata, i medici non si sono tirati indietro, e hanno dato tutto il loro apporto, con impegno e generosità, senza risparmiarsi. Sono stati costretti a scelte drammatiche, in assenza di cure specifiche. Scelte che hanno coinvolto anche la loro salute e la loro stessa vita, pur di non far mancare l'assistenza ai cittadini. Sono 337, ad oggi, i medici che sono caduti per il Covid".

"Ora, finalmente, abbiamo i vaccini, che veramente possono costituire la via d'uscita dalla pandemia - afferma il presidente della Fnomceo - E, ancora una volta, i medici si sono adoperati e messi a disposizione per trovare soluzioni e dare risposte: tutti i medici e gli odontoiatri si sono resi disponibili a contribuire alla campagna vaccinale, aderendo al loro ruolo e mettendo le loro competenze a servizio del Paese. Non e' accettabile il fatto che ricadano sulle loro spalle quelli che, anche solo a livello di indagini per escludere una correlazione, sono gli inevitabili rischi di una campagna vaccinale di questa portata, che coinvolgera' tutti i cittadini che lo vorranno. E, sui grandi numeri, sono attesi e possibili eventi avversi, legati o meno al trattamento, anche se, ricordiamolo, il beneficio e' stato dimostrato essere di gran lunga superiore al rischio".

Per Anelli, "alla straordinarieta' del contesto bisogna rispondere con un provvedimento straordinario e urgente, che, in tempi rapidi, restituisca la necessaria serenita' ai professionisti e garantisca la vaccinazione ai cittadini. Chiediamo al governo Draghi e a tutte le forze politiche di mettere in campo norme che, esimendo i medici dalla responsabilita' penale di carattere colposo, tutelino sia i professionisti sia i pazienti. Ci associamo pertanto all'appello gia' lanciato dai colleghi di Anaao-Assomed e Fimmg e chiediamo, sulla materia, un Decreto Legge ad hoc, senza sconvolegere i nostri principi democratici, per questa fase emergenziale e cruciale per il Paese". 

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