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Piazzapulita, lo scenario peggiore su vaccino, varianti e mascherine. Crisanti: “Con troppa trasmissione rischio..."

Giada Oricchio
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A “Piazza Pulita”, il talk di approfondimento condotto da Corrado Formigli giovedì 28 gennaio su La7, il professor Andrea Crisanti lancia l’allarme: “Più trasmissibilità del Covid19 significa più varianti, più varianti significano rischio di inefficacia dei vaccini. Due anni per levarsi la mascherina”.

Il direttore del Dipartimento Medicina molecolare di Padova, Andrea Crisanti ha spiegato cosa sta succedendo al Covid19: “Le varianti del Coronavirus sono un fenomeno naturale, ogni organismo che si replica fa degli errori, può capitare che cambi una parte del messaggio, La maggior parte dei mutamenti sono innocui, ma il cambio può rendere il virus anche più contagioso. Il virus è come una popolazione con piccole differenze che sono in gara tra di loro. La variante inglese si trasmette più rapidamente, ha un Rt maggiore, ma non diamo i numeri del contagio alla Gallera (ex assessore alla Sanità in Lombardia ndr). Dobbiamo vaccinare più persone possibili, con il virus attuale ci serve il 70% per l’immunità di gregge, con la variante inglese il 75%, per ora non abbiamo prove che sia più letale però è anche vero che in Inghilterra ci sono quantità di decessi in numero superiore rispetto a prima. Il numero dei contagiati è influenzato da come li misuriamo, noi usiamo i test molecolari e i rapidi e quelli rapidi stanno creando un effetto apparente. Però possiamo dire che in Italia stiamo di fronte a un calo dei contagi e stiamo beneficiando delle chiusure locali a Natale”.

Formigli domanda se questo è il periodo che teme di più per una recrudescenza del Coronavirus e Crisanti: “Se ci fossero tutte le scuole aperte e tutte le zone in giallo, sarei preoccupato. La verità è che più c’è trasmissione, più si generano varianti e più varianti ci sono e maggiore è la possibilità che il vaccino sia inefficace. Adesso non siamo nelle condizioni ottimali. Se mi aspettavo il caos dei produttori del vaccino? Era prevedibile, si dovevano calcolare lo scenario migliore, il pessimistico e il peggiore in assoluto. Noi prevedevamo che la complessa catena funzionasse alla perfezione e invece difficilmente accade così, il sistema è molto fragile e un piccolo intoppo causa effetto a catena come abbiamo visto”. Per l’epidemiologo: “E’ stato un errore illudere che il vaccino fosse alla portata di tutti, si è data l’illusione che la pandemia si sarebbe risolta a breve e si è trascurato il lavoro a livello locale, noi non siamo in grado di bloccare la trasmissione a livello del territorio e questo preoccupa”.

Crisanti è stato molto severo sul comportamento degli italiani: “C’è un inaridimento di sentimenti, la gente si abitua, muoiono 500 persone al giorno e pensa ‘pazienza, magari a me non capita’. Ma ci dimentichiamo la storia: tutti i governi hanno controllato malattie trasmissibili come tifo e malaria. E’ pura follia che con questi livelli di trasmissione si possa tornare a prima come se avessimo bacchetta magica. Se possiamo tornare a 1000 morti al giorno? La possibilità della terza ondata dipende da quante persone riusciamo a vaccinare e se si riesce a fare un sistema che blocchi la trasmissione. Se non saremo in grado e soprattutto si privilegerà le riaperture per motivi economici, la terza ondata sarà inevitabile”.  Il professore fa chiarezza anche sul vaccino AstraZeneca: “Sulla base dei dati forniti dall’azienda qualche mese fa in merito alla dose piena, il vaccino ha un coefficiente di efficacia del 70% cioè, il vaccino fatto a 10 persone ne rende 7 protette e 3 no. Ma non conosco quali dati presenterà adesso, la copertura dipende dall’R zero e da varianti che possono sfuggire al vaccino. Il timore degli italiani sugli effetti a lungo termine del vaccino con la nuova tecnologia R-mna? E’ una tecnologia che non nasce ieri, sono stati fatti tantissimi esperimenti e tante prove. Non nel vaccino ma in altri casi abbiamo una buona statistica. Non mi pento di aver detto che volevo vedere i dati sui vaccini prima di farlo. Adesso abbiamo un procedimento regolatorio fornito dalle aziende e lo dobbiamo seguire, senza mischiare i vaccini o ritardare la seconda dose”.

Il professor Crisanti è rimasto abbottonato sulla questione del piano pandemico obsoleto e non ha bocciato del tutto il sistema dei colori (“è adottato anche in Inghilterra”, mentre condivide il severo giudizio del consulente del Governo, Walter Ricciardi (“Se paragonassimo la pandemia alla seconda guerra mondiale direi che siamo nel pieno, nell’anno più terribile, il 1941”): “Psicologicamente l’anno peggiore sarà questo perché c’è la speranza dei vaccini, ma è una speranza frustrata. Sarà un anno di attesa, il piano gigantesco di attuazione della campagna vaccinale non è facile. Purtroppo non sappiamo nemmeno quanto dura l’immunità, se copre per un anno significa che non riuscendo a vaccinare il 70%, non raggiungeremo mai l’immunità di gregge. Quando leveremo la mascherina? Per levarla ci vorranno un paio di anni, a essere ottimista un anno e mezzo, ma la verità è che non sappiamo se chi è vaccinato può trasmettere”.

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