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Paolo Rossi, gli eroi del Mundial portano la bara: i funerali a vicenza

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E' toccato al figlio Alessandro, con al fianco Antonio Cabrini e dietro Giancarlo Antognoni, Claudio Gentile e Bruno Conti, portare la bara di Paolo Rossi all'esterno del Duomo di Vicenza dove sono stati celebrati i funerali, officiati da don Pierangelo Ruaro. Il feretro del campione del Mondo, con una maglia azzurra numero 20 sopra e una sciarpa del Vicenza, è stata accolta dagli applausi della gente assiepata all'esterno dietro le transenne. Commoventi i saluti, gli abbracci dei suoi ex compagni di Nazionale e del presidente della FIGC Gabriele Gravina alla moglie Federica e ai figli Alessandro, Sofia Elena e Maria Vittoria.

"Non ho perso solo un compagno di squadra, ma un amico e un fratello. Insieme abbiamo combattuto, vinto e a volte perso, sempre rialzandoci anche davanti alle delusioni. Siamo stati parte di un gruppo, quel gruppo, il nostro gruppo. Non pensavo ti saresti allontanato così presto, ma che avremmo camminato ancora tanto insieme". Così Antonio Cabrini, ex compagno nella Juve e nella Nazionale, ricorda con la voce rotta dalla commozione l'amico. "Già mi manchi, le tue parole di conforto, le tue battute e i tuoi stupidi scherzi. Le tue improvvisate e il tuo sorriso. Mi manca proprio tutto di te, oggi voglio ringraziarti perchè se sono quello che sono lo devo anche al meraviglioso amico che sei stato", ha aggiunto. "Io non ti lascerò mai, ma tu stai vicino a tutti noi, come io starò vicino a Federica e ai tuoi figli", ha concluso Cabrini.

"Per me è stato tante cose: un eroe da 14enne quando ha vinto i Mondiali con mio papà che faceva parte di quella spedizione, un compagno di squadra al Milan che mi ha dato tanti consigli" ha detto Paolo Maldini, direttore tecnico ed ex bandiera del Milan e della Nazionale, intervenuto ai microfoni di Sky Sport poco prima dei funerali: "Per tutti gli italiani era un mito, un supercampione conosciuto in tutto il mondo, ma era una persona normale. Mi rimarrà sempre in mente la sua leggerezza, senza sentirsi una star. È stato di grande esempio", ha aggiunto. "Di lui parlano i numeri, ci dimentichiamo la sua grandezza: ha vinto un Mondiale, il Pallone d'oro e il titolo di capocannoniere. Questo già basta", ha concluso.

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