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Sileri: molto improbabile un lockdown nazionale. Natale sarà sottotono ma non reclusi

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L'Italia non chiuderà tutta nel week-end. Lo ha assicurato il viceministro Pierpaolo Sileri. «Un lockdown nazionale lo escludo, salvo che i dati di domani e dopo domani non mostrino in tutte le regioni, in maniera omogenea, una rincorsa al virus non fattibile e dei posti letto, non più presenti per cui altre regioni debbano diventare di colore rosso. Con 21 sistemi regionali rossi è chiaro che è un lockdown nazionale, ma è francamente molto improbabile». Così si è espresso a Timeline, su Sky TG24, il viceministro della Salute. «È verosimile invece - ha aggiunto - che altre regioni meritino un innalzamento di livello di guardia e possano divenire arancioni e qualcuna rossa, ma aspetterei i dati, aspetterei venerdì, quando arrivano i dati del report settimanale».

«Non c’è carenza di tamponi, c’è un sovraccarico nella diagnostica dopo che si fa il tampone, nelle persone che devono processarlo. Arcuri ha già ordinato 13 milioni di test antigenici e un milione li ha già consegnati. In più si è attrezzato per di ulteriori 100mila tamponi al giorno, rispetto ai 200mila al giorno che in media oggi vengono fatti. La capacità diagnostica esiste, quello che è davvero in sovraccarico sono le risorse umane che devono processare il tampone, in alcune circostanze, lo dico per esperienza personale, lavorano 24 ore al giorno», ha poi aggiunto Sileri. 

Ma quale Natale ci aspetta? Il prossimo sarà «un Natale sotto tono. Lo immagino come un Natale dove potremo fare molto di meno rispetto all’anno scorso ma, se riuscissimo a stabilizzare la curva, potremmo considerarci tutti in zona gialla o arancione, insomma una giusta via di mezzo».

 

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