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Italia divisa in zone su dati vecchi? Bomba di Ricciardi: i nuovi sono peggiori

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La divisione dell'Italia in zone gialle, arancioni e rosse contenuta nell'ultimo Dpcm è stata fatta su dati vecchi? A sentire Walter Ricciardi poco importa, perché quelli nuovi sono anche peggiori. Il docente ordinario di Igiene all’università Cattolica di Roma e consigliere scientifico del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19 liquida così la questione: "I dati nuovi sarebbero peggiori, l’epidemia sta avendo un andamento esponenziale, e stiamo vedendo che i casi raddoppiano ogni 15 giorni. Per questo dal 7 ottobre sollecitavo nuove misure mirate".

 

Le misure del governo, differenziate per le tre aree, sono "basate su un unico sistema che collega automaticamente i dati epidemiologici con l’operatività. Un automatismo che finalmente consente di intervenire prontamente", spiega Ricciardi che sulla possibilità delle Regioni di ’ritoccare' i dati risponde: "Voglio sperare che sia da escludere una cosa del genere".

 

Intanto non si placano le polemiche sul sistema a 21 indicatori che ha diviso l’Italia in tre colori, soprattutto da parte delle Regioni che lamentano di essere state inserite in una zona piuttosto che in un’altra sulla base di dati ormai superati. Ma con quelli nuovi, stando a quanto dichiarato dal consulente di Speranza, le zone arancioni e rosse sarebbero di più. 

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