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L'Italia chiude a pezzi. De Luca: in Campania boom di contagi tra i bambini, stop a nidi e scuole d'infanzia

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L'italia va in lockdown a pezzi. La Campania di Vincenzo De Luca accelera sulle restrizioni anti-Covid e chiude le scuole dell'infanzia, nidi compresi, a partire da lunedì e fino al 14 novembre. Lo prevede l'ordinanza numero 86 firmata dal governatore che attacca i tirardi del governo e la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina.

"La situazione si è aggravata anche per i ritardi del Governo, ritardi che continua ad avere", tanto che in Campania "a marzo nella punta più alta i ricoveri Covid erano 622, già oggi sono 1.300 ricoveri, a marzo i positivi erano 4mila, oggi sono 40mila", ha detto De Luca in una diretta Facebook sull’emergenza Covid in Campania. In dettaglio, secondo De Luca - che cita il professore Galli - "avendo aperto l’Italia e mischiato le carte, oggi scontiamo quella diffusione generale".

Il governatore "sceriffo" del Pd motiva la chiusura di asili e nidi con gli ultimi dati della situazione in Campania. "Solo oggi abbiamo registrato 78 contagi tra i bambini 0-5 anni ed è il motivo per cui chiudiamo le scuole d’infazia. Sono vettori terribili per le famiglie, anche se asintomatici ma contagiano un maniera spaventosa". Sulla necessità di tenere aperte le scuole "è sconcertante la ripetizione di litanie che non hanno nessun contatto con il livello dell’epidemia" da parte di una ministra che "ripete a pappagallo che ’bisogna tenere aperto le scuole'. Tenere aperte che cosa? Con scuole che hanno centinaia di casi", si deve chiudere è l'attacco di De Luca alla ministra Azzolina. 

Oggi in Campania sono stati registrati 3.186 positivi al coronavirus su 18650 tamponi.

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