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Addio a Costanza Afan de Rivera, l'ultima "leonessa" dei Florio

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È morta in provincia di Viterbo, a Roccalvecce, Costanza Afan de Rivera, nipote di Ignazio e Franca Florio e figlia del marchese Achille Belloso Afan de Rivera Costaguti e di Giulia, una dei quattro figli della coppia più celebrata della belle epoque italiana. Oggi alle 16 si svolgeranno proprio a Roccalvecce i funerali.

Costanza Afan de Rivera ha dedicato la sua vita a raccontare e far conoscere i Florio, come discendente della illustre famiglia che ha giganteggiato sulla scena siciliana e italiana tra il XIX e il XX secolo, ricorda l’assessore alla Cultura della Regione siciliana, Alberto Samonà. «Nobildonna dei nostri tempi e palermitana d’adozione, è stata elegante e combattiva custode delle memorie familiari, ma anche appassionata lettrice dei nostri tempi». «Vivrà per sempre nella memoria di chi ha avuto il privilegio di conoscerla e frequentarla» ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.

«Degna erede dei Florio, ha amato la Sicilia con la stessa struggente passione con la quale i suoi nonni materni amarono l’Isola» ha aggiunto Musumeci, «donna dalla brillante intelligenza e dalla tempra d’acciaio, ha vissuto con entusiasmo sia l’impegno politico che quello sportivo. Ci mancherà la sua presenza, quando vedremo partire le auto impegnate nella Targa Florio, così come ci mancheranno i suoi racconti familiari. Ma Costanza resterà per sempre nei nostri cuori, testimone della Sicilia migliore». Cordoglio per la scomparsa hanno espresso il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che la insignì della cittadinanza onoraria del capoluogo siciliano, e la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha ricordato “con grande tristezza” la «donna impegnata, patriota e innamorata della sua terra». Costanza Afan de Rivera è stata anche un’orgogliosa militante di destra, dal Msi ad An, da La Destra – di cui fu fondatrice – a Fratelli d’Italia. 

Parlando della famiglia Florio, commentando il suo recente libro «L’ultima leonessa» dedicato alla madre Giulia, Donna Costanza aveva detto che "le famiglie vere sono come certe foreste, tanti alberi che in realtà sono un tutt’uno, polloni aggrappati a un medesimo ceppo d’origine immemore. Una segreta radice si estende sotterranea, genera e nutre figli distanti nello spazio, geneticamente identici. La morte del singolo perciò è solo apparenza, la sua linfa non cessa mai di scorrere e riaffiorerà inaspettatamente, prima o poi, nell’ininterrotto fluire del tempo. Così siamo noi, Florio".

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