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Caso Palamara, il procedimento disciplinare viene subito rinviato a settembre

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Si è aperto a Palazzo Dei Marescialli, ed è stato subito rinviato a settembre, il procedimento disciplinare a carico di Luca Palamara, e degli altri sei magistrati finiti al centro del cosiddetto "scandalo nomine". Tutto rinviato al 15 settembre, alle 14.30, quando, prima di entrare nel vivo del processo, verrà data risposta alla richiesta, arrivata dalla difesa, di ricusare Pier Camillo Davigo, consigliere Csm e parte del collegio giudicante. Davigo, da parte sua tira dritto e sottolinea: «Non ravviso alcun motivo di astensione».

Palamara è accusato di comportamento gravemente scorretto nell’esercizio delle funzioni. Oltre a lui, il collegio presieduto da Emanuele Basile giudicherà i cinque ex consiglieri del Csm, Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, Gianluigi Morlini e Luigi Spina. In una terza tranche del procedimento, è accusato Cosimo Ferri, magistrato e parlamentare di Italia viva, per il quale verrà chiesta al Parlamento l’autorizzazione all’uso delle conversazioni intercettate durante l’inchiesta su Palamara partita da Perugia. Nel maggio del 2019 esplode la vicenda giudiziaria che investe in pieno la magistratura, con l’inchiesta per corruzione sul pm e la pubblicazione di una serie di intercettazioni carpite dal trojan installato nel suo cellulare.

Al centro del procedimento disciplinare i dialoghi intercettati la notte del 9 maggio 2019: i cinque ex membri del Csm parteciparono a un incontro privato organizzato da Palamara in un hotel a due passi da Palazzo Dei Marescialli, alla presenza di Luca Lotti e Cosimo Ferri, durante il quale il gruppo discusse delle future nomine ai vertici di alcune procure, a cominciare da quella capitolina, dove proprio Palamara aspirava a un posto da procuratore aggiunto prima di venire travolto dallo scandalo.

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