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Parà del Col Moschin trovato morto. L'ipotesi del base jumping fatale

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 Un paracadutista del nono Reggimento d’assalto "Col Moschin" è morto a Piombino (Livorno) in quello che sembra un incidente di base jumping, sport estremo del quale era appassionato e che praticava fuori servizio. Si tratterebbe di Emanuele Vetere, 31enne di Vizzolo Predabissi, in Provincia di Milano. Sul caso stanno indagando i carabinieri di Piombino. Il corpo del parà è stato trovato la scorsa notte vicino a un traliccio alto circa 70 metri in località Perelli, ma l’esatta dinamica dell’accaduto è ancora al vaglio degli investigatori.

A dare l’allarme sono stati i commilitoni del 30enne milanese, preoccupati dal fatto che nella tarda serata di ieri non lo avevano visto rientrare nella caserma ’Vannucci' di Livorno. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, il parà - che era anche un triatleta - potrebbe essersi lanciato dal traliccio, verso le 20.30. Il cadavere è stato ritrovato nella notte, intorno alle 2,30. Visitando l’account Instagram del paracadutista, dove il militare postava foto e video della sua grande passione, il base jumping, i commilitoni sono risaliti al punto esatto in cui avrebbe potuto trovarsi. Una volta scattato l’allarme per le ricerche, in località Perelli sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Piombino, coadiuvati dal personale del reggimento "Col Moschin", oltre a un’ambulanza della Croce Rossa di Piombino con medico a bordo. Ma quando il parà è stato ritrovato, era già morto da alcune ore.

Il base jumping è una tipogia di sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto con un paracadute da una superficie molto alta come ponti e palazzi, 

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