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Frode alle assicurazioni, Nigiotti indagato

Enrico Nigiotti

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Lui smentisce. Categoricamente. Ma risulta indagato nell'ambito di un'inchiesta sulle frodi alle assicurazioni a Livorno. Enrico Nigiotti, cantautore famoso tra i giovani, con all'attivo collaborazioni anche con Gianna Nannini, è finito sul registro degli indagati per aver falsificato, secondo l'accusa, certificati medici per ottenere un risarcimento più alto. 

L'inchiesta "Triade sicura", che si è conclusa con dieci misure cautelari (2 arresti in carcere, 3 ai domiciliari e 5 interdizioni dalla professione) eseguite a Livorno, Empoli (Firenze). Pontedera (Pisa) e Viareggio (Lucca), condotta dal Norm della compagnia dei carabinieri di Livorno e coordinata dalla procura della città toscana, ha permesso di sgominare una presunta associazione per delinquere dedita alle truffe alle assicurazioni. Sono finiti in carcere il medico legale livornese Francesco Papini, 62 anni, e la moglie, Cinzia Allegranti, 52 anni, ai quali sono stati anche sequestrati quattro immobili (una villa, due appartamenti, uno studio) nonché 57 quadri di diversi artisti italiani (tra gli altri Guttuso, Schifano, Carrà, De Pisis e Fattori), una scultura e anche un’anfora romana. A Papini è stata applicata anche l’interdizione dall’esercizio della professione. Agli arresti domiciliari sono finiti il perito informatico Claudio Del Grosso, 63 anni, di Livorno, lo psichiatra Massimo Nencioni (a cui è stata applicata anche l’interdizione dall’esercizio della professione), 65 anni, di Viareggio, e la sua collaboratrice, l’operatrice socio sanitaria Serena Cioni, 53 anni, di Empoli. Per altri cinque indagati è stata disposta l’interdizione dall’esercizio della professione: si tratta di un medico legale, di un medico ortopedico e tre avvocati. Sono tutti accusati, insieme ad altri otto indagati a piede libero, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla istigazione alla corruzione di pubblici ufficiali nonché al «fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona». A carico di due dei presunti associati, insieme a un terzo indagato a piede libero, sono stati configurati anche i reati di autoriciclaggio e la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

L’indagine è stata avviata nel maggio 2019 nei confronti del medico legale livornese finito oggi in carcere. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe esistita una «collaudata rete» di 18 professionisti, che comprendeva medici, avvocati, un esperto informatico, che si occupava di falsificare la documentazione sanitaria relativa agli incidenti stradali. Lo scopo della presunta organizzazione era quello di ottenere illecitamente risarcimenti sovrastimati da parte delle compagnie assicurative. Sono 35 gli incidenti stradali per i quali il gruppo di truffatori avrebbe chiesto ed ottenuto da importanti gruppi assicurativi risarcimenti, per un valore complessivo di circa 650mila euro.

Altre 71 le persone, considerate «affidabili» dai presunti organizzatori delle truffe, sono indagate per aver consentito l’alterazione dei loro referti medici. Tra queste, ma senza provvedimenti cautelari a suo carico, figura il cantautore livornese Enrico Nigiotti, 33 anni, accusato di aver falsificato la documentazione sanitaria di un incidente stradale per avere un risarcimento più alto, intorno ai 12 mila euro. A tutti i 71 indagati, nei confronti dei quali oggi sono state eseguite anche delle perquisizioni, è stata notificata l’informazione di garanzia per il reato di «fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona».

Nigiotti però nega qualunque addebito: "Attualmente non sono a conoscenza degli atti di indagine avendo saputo solo il titolo di reato per il quale si sta procedendo. Io sono rimasto coinvolto un anno fa in un brutto incidente stradale nel quale ho rischiato la vita. Confido di poter chiarire il prima possibile la mia posizione ma, al momento, devo ancora ricostruire i fatti e recuperare i documenti relativi al risarcimento del danno derivante da quel sinistro - spiega il cantante sui suoi profili social - Ho piena fiducia nella Magistratura e valuterò con il mio Avvocato le iniziative da intraprendere a tutela della mia persona. Al momento posso solo dichiarare la mia estraneità a qualsiasi fatto di natura illecita, avendo sempre agito nel pieno rispetto della Legge».

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