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Dazi occulti sul made in Italy, così Giorgia Meloni inchioda la Merkel e Conte

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"La Germania introduce dei dazi occulti contro il Made In Italy nel totale silenzio del Governo PD-M5S e in violazione di ogni norma europea sul mercato unico". La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni punta il dito contro la cancelliera Angela Merkel e il governo di Giuseppe Conte che "rimarrà in silenzio anche su questo, per non indispettire la signora Merkel?", si chiede la Meloni su Twitter.

Il riferimento è alla causa contro la Germania per violazione delle regole europee in materia di commercio fatta da sette aziende, sei italiane e una belga. I legali delle imprese hanno impugnato la nuova norma tedesca che abbassa i limiti di emissione di formaldeide nei pannelli in truciolato e fibra di legno che a cascata coinvolge tutta la filiera industriale compresa quella delle produzione di mobili e cucine. Un modo che di fatto rallenta o blocca da tutta Europa l’import di questi prodotti nel paese guidato da Angela Merkel. "Abbiamo capito da Bruxelles che la Germania, invece di mettere i 
dazi come fa Trump sui prodotti, cerca di proteggere la propria industria attraverso standard o prescrizioni che non sono così visibili o chiari come è un dazio, ma che alla fine come barriera d’ingresso hanno lo stesso effetto", ha detto all’Adnkronos Paolo Fantoni, ad dell’omonimo gruppo industriale e presidente dell’European Panel Federation.

Si contesta in particolare la modifica unilaterale delle condizioni perché rendono non valida la marcatura CE: la regola europea prevede che un prodotto con questo marchio debba poter circolare liberamente in tutti i mercati dell’Unione. La Germania ha modificato da sola, rendendoli più stringenti, i limiti di emissione di formaldeide previsti dalle norma per la certificazione CE rendendo di conseguenza fuorilegge tutti quei prodotti che non rispettano gli standard tedeschi, anche quelli con marcatura europea. Ma non solo. Le modifiche prevedono anche differenti norme sul testaggio, misura questa non è stata notificata alle autorità di Bruxelles infrangendo nuovamente le regole europee.

Danni da capogiro per il made in Italy dato che la Germania rappresenta per il nostro Paese il secondo mercato e che solamente per quanto riguarda i pannelli, nel 2019 le nostre aziende ne hanno prodotto quasi 4 milioni di metri cubi. 

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