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Lo stadio della Roma si blocca un'altra volta

Caos sul vincolo dell'ippodromo. Il Ministero si piega al ricorso verde. In bilico la costruzione dell'impianto a Tor di Valle

Fernando M. Magliaro
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Se pensavate che il vincolo architettonico sull'Ippodromo di Tor di Valle fosse archiviato, beh, ricredetevi: il vincolo c'è, è vivo e lotta insieme a noi. Ovviamente, contro il progetto della Roma di costruire, al posto del vecchio ippodromo progettato da Julio Lafuente, il suo nuovo Stadio, con annessi e connessi. Il direttore generale per l'Archeologia, le Belle arti e il Paesaggio del Ministero per i Beni culturali e Turismo, Caterina Bon Valsassina, considerata fra le più preparate funzionarie del Mibact, 5 giorni fa, il 18 luglio ha scritto una mezza paginetta di lettera ufficiale (protocollo 20879) e l'ha spedita alla Regione Lazio, ai rappresentanti unici in Conferenza di Servizi dello Stato (Carlo Notarmuzzi), della Regione (Demetrio Carini), della Città metropolitana (Massimo Piacenza) e del Comune (Fabio Pacciani), più a una pletora infinita di società varie, da Acea a Terna, da Fastweb a Tim, da Ferrovie a Snam Rete gas e così via. La lettera dice, in sintesi: visto che Italia Nostra ha presentato ricorso «a questa Direzione generale» contro la decisione di non apporre il vincolo sull' ippodromo presa «dalla Commissiore regionale per la tutela del patrimonio culturale del Lazio», si comunica che, ai sensi delle norme contenute nel Codice dei beni culturali, «la proposizione del ricorso comporta la sospensione degli effetti del provvedimento impugnato e si applicano in via cautelare le disposizioni previste». Insomma, anche se il prossimo 6 agosto i diversi uffici... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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