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Roma, Spalletti: "Stadio risultato fondamentale ma il mio futuro è un'altra storia"

Erika Menghi
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Piede sull'acceleratore, Luciano Spalletti spinge «a tavoletta» la Roma nel tour de force che la aspetta. A partire da Milano, da un'Inter (domani a San Siro, ore 20.45) che Pioli ha indirizzato sulla strada giusta: «Se ammucchiamo tutte le gare diventa difficile, è un fardello importante. Si "smucchiano" e se ne gioca una per volta, non c'è altra soluzione. Sono tante e tutte importanti. Non si cadrà nel tranello che una è più facile di un'altra, perlomeno. Non si potranno interpretare male. Il loro tecnico è uno molto bravo, lo sanno tutti nel mondo del calcio. Ha trovato equilibri importanti, ora gioca con la prima punta e i 3 centrali. Anche se gli mancherà Miranda, ha soluzioni, fantasia e qualità. Siamo pronti ad affrontare una squadra vincente». Con la formazione migliore, dopo il turnover di Coppa: «Con il Villarreal non ho messo alcuni calciatori nella condizione migliore di esprimersi, ma quando ne avremo bisogno li troveremo pronti. Manolas? C'è e gioca». Se Pioli ha fatto il conto dei rigori, Spalletti non fa calcoli: «Non so chi ha avuto più penalty. Non ho capito se intendono che hanno dato pochi rigori a loro oppure troppi a noi… L'anno scorso ne abbiamo avuto uno solo in 19 match e nessuno si è permesso di dire qualcosa». Punto fermo della Roma di oggi è Dzeko e il tecnico toscano non lo cambierebbe con Icardi: «Ci sono dei professionisti qui, decidono loro, ma io comunque mi tengo sempre Edin… e pure stretto. Se per dire, partisse poi Dzeko o Nainggolan io mi aspetterei l'arrivo di giocatori altrettanto forti, perché i dirigenti sono bravi, sono già preparati per quello che succederà nel futuro. I tifosi della Roma possono stare tranquilli». Lo stadio a Tor di Valle Un passo avanti verso il futuro è stato fatto ieri, con l'accordo finalmente trovato sul nuovo stadio della Roma: «Il risultato raggiunto è fondamentale per la città. Quando una personalità come il sindaco Raggi viene messa in un confronto difficile e col dialogo trova tutela e soddisfazione di tutti ha raggiunto il massimo. Bravi tutti. Una correlazione col mio contratto ci può pure essere, ma lo stadio potrà essere fatto in 4-5 anni, non lo so quanto ci vuole e non so se sarò morto o no... Comunque con l'impianto di proprietà la Roma avrà più possibilità. Poi servono i risultati per restare. Contano i giocatori e i giocatori forti, vanno tenuti quelli che hanno un valore sia affettivo sia tecnico importante. Tutti tengono alla Roma, c'è da fare risultati. Se non si fanno cambia la prospettiva».

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