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La Roma non brilla ma batte il Cagliari. Ora è a -1 dalla Juve

Katia Perrini
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La legge dell'1-0 imposta dalla Roma in questo avvio di 2017 viene osservata anche dal Cagliari, che si arrende alla zampata di Dzeko in avvio di ripresa. Il massimo risultato con il minimo sforzo verrebbe da dire, perché la Roma (che resta in scia della Juventus) vista stasera non ha affatto impressionato, giocando a lungo sottoritmo, anche se ha avuto il merito di non rischiare praticamente nulla dalle parti di Szczesny. Il Cagliari - che ha chiuso in 10 per l'espulsione eccessiva di Joao Pedro al 93' - ha avuto il merito di tenere il risultato in bilico fino alla fine. E così, dopo Genoa e Udinese, è andata nuovamente in onda la versione cinica e spietata della Roma. L'avvio è promettente: De Rossi mura Farias, Rafael attento in uscita su Dzeko, quindi Perotti cicca malamente il destro sull'offensiva di Bruno Peres, con il brasiliano che calcerà poi alta una punizione da posizione favorevole. Spalletti non è soddisfatto del ritmo impresso dai suoi alla partita, decide pertanto di passare al 4-2-3-1, con Peres, Nainggolan e Perotti alle spalle di Dzeko. Al 22' l'ex Torino approfitta di un errore dell'altro ex oltre Borriello, ovvero Tachtsidis, per involarsi sulla fascia: cross per Dzeko che non arriva di un nulla. Il bosniaco alla mezz'ora si divora l'1-0: servito di prima intenzione da De Rossi, l'ex Manchester City appoggia su Rafael la più comoda delle occasioni. La Roma non impressiona affatto, di contro - appoggiandosi su un Fazio in condizione super - spezza puntualmente i tentativi offensivi del Cagliari, dove spicca per personalità il giovane Barella. Come nel primo tempo, scatta bene il Cagliari, anche se il tiro di Isla non impegna Szczesny, che poco dopo esce precipitosamente fuori dall'area mettendo in difficoltà l'intera retroguardia. Poi, un passaggio sbagliato di Bruno Peres costringe Manolas al salvataggio su Farias. Rastelli sembra in controllo ma all'improvviso un lampo: Rudiger pesca Dzeko in area, il bosniaco vince il duello rusticano (e ai limiti della regolarità) con Ceppitelli e di prima intenzione batte Rafael. Protesta il Cagliari, che tenta di ribattere ma rischia grosso quando Perotti ruba palla e costringe Rafael alla parata decisiva (70'). Joao Pedro e Sau per provare a ristabilire la parità, clamoroso l'errore sottoporta di Bruno Peres che fallisce il match point dopo la respinta un pò così di Rafael sullo stacco di Dzeko. C'è ancora vita per il Cagliari perchè Rafael è super su Nainggolan, mentre Dzeko centra in pieno la traversa. Al 93' Joao Pedro duro su Strootman: per Guida è da espulsione, forse una punizione troppo pesante per un buon Cagliari. La Roma conquista altri tre punti e prolunga il sogno tricolore.  «Non abbiamo fatto un partita brillantissima, anche perché loro hanno fatto molto intensità in mezzo. Non siamo stati gli stessi delle scorse gare ma non ci siamo fatti prendere dal panico e non abbiamo fatto confusione: si vedeva che stando più calmi saremmo andati in vantaggio», ha detto a fine partita su Premium Sport l'allenatore della Roma Luciano Spalletti. «Abbiamo attaccato e creato ma non siamo stati cattivi negli ultimi metri, anche un po' per scelta, per evitare contropiedi. La partita comunque l'abbiamo fatta - ha aggiunto - e la vittoria è meritata. Nella ripresa abbiamo fatto bene, la difesa non ha concesso niente e siamo stati equilibrati». «Poi alcuni giocatori avevano la gara di Coppa Italia sulle gambe ma abbiamo portato a casa una vittoria importante contro un Cagliari che in questo momento sta bene», ha detto ancora il tecnico giallorosso. Sulla lotta Scudetto, corsa a tre. «No, sono diverse le squadre che hanno il tempo di recuperare, l'Inter sta venendo su forte, il Milan gioca benissimo e ha idee, il Napoli ha vinto un partita difficilissima. Il cammino è ancora lungo - ha dichiarato Spalletti - e bisogna essere bravi a rimanere sul pezzo e portare a casa vittorie che sembrano scontate ma non lo sono». Sulla gara di Dzeko. «L'ho visto bene ma aveva fatto bene anche in Coppa. Per noi è fondamentale perché poi quando gli avversari si chiudono è l'unico finalizzatore di testa che abbiamo. Gli altri nostri attaccanti non sono fisici come lui», ha detto. Sulla crescita di Fazio, Spalletti ha aggiunto: «Se ne parla poco ma gioca sempre lui e qualcosa vorrà dire. Con la difesa a tre gioca da centrale guida la linea difensiva e ha i tempi giusti. All'inizio della sua carriera faceva il mediano, poi è arretrato ma può giocare anche in mezzo con grande sostanza. In questo momento non possiamo fare a meno di Fazio». «Questo Scudetto può perderlo solo la Juve? No dobbiamo guardare a noi stessi, dobbiamo giocarle tutte per vincere e poi vedremo. La Juve è fortissima ma noi dobbiamo far vedere che siamo attrezzati per lottare fino alla fine. I conti si fanno all'ultimo», ha concluso.

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