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L'Oncologia chiede un nuovo approccio dei clinici e la creazione di reti tra i professionisti per favorire la ricerca a beneficio dei pazienti

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(Adnkronos) - Roma, 25 Marzo 2022 – L'oncologia di domani si è raccontata nella seconda giornata “ ONCOnnection 2022 – Disruptive innovation in Oncologia”, grande evento di respiro nazionale organizzato da Motore Sanità . Le innovazioni dirompenti che caratterizzano l'oncologia sono la terapiatarghetizzata e customizzata grazie alla biologia molecolare con il superamento delle terapie solo chemioterapiche ed empiriche, il potenziamento della immunità del paziente per combattere le cellule tumorali (dall'immunoterapia alle CAR), la creazione di vaccini m-rna preventivi e curativi per il melanoma ed il tumore del colon-retto, una diagnostica di precisione per il carcinoma della prostata, la creazione di farmaci agnostici con obiettivo la variante genetica indipendentemente dalla tipologia tumorale.

I massimi esperti dell'oncologia italiana hanno portato le loro esperienze preannunciando i grandi passi della ricerca scientifica nel garantire una migliore qualità della vita del paziente oncologico.

Secondo Valentina Guarneri, Professore Ordinario, Direttore della Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica, Università di Padova, Direttore UOC Oncologia 2 Istituto Oncologico Veneto – IRCCS, l'innovazione vuol dire anche cambiare il pensiero. “Fare studi clinici che possono portare a risultati importanti è fondamentale, perché esistono molte varianti patogenetiche che causano alterazioni. Lo scenario è in continua evoluzione”. Poi ha aggiunto: “Non portare alla rimborsabilità il farmaco, anche se gli studi hanno dato esisti positivi e non c'è tossicità, è un problema”.

Di rete ha parlato Rossana Berardi, Presidente Associazione Women for Oncology Italy, Professore Ordinario di Oncologia Università Politecnica delle Marche e Direttore Clinica Oncologica Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti Umberto I - GM Lancisi - G Salesi di Ancona:

“Vorrei creare una rete tra le strutture e stimolare una rete tra i professionisti per migliorarci e per favorire l'implementazione della ricerca a beneficio dei pazienti. Per quanto riguarda la sostenibilità, dobbiamo rendere il sistema più sostenibile, perché ancora ragioniamo a silos”.

Sara Leonardi, Direttore f.f. UOC Oncologia 3 Istituto Oncologico Veneto – IRCCS ha posto l'accento sulla necessità di pensare all'oncologia in modo nuovo, da parte dei clinici:

“Oltre a tutto questo avanzamento e a questi nuovi farmaci, è fondamentale che ci sia un avanzamento della mentalità degli oncologi, ma anche di tutte le figure coinvolte. Ci vuole un avanzamento culturale in questo senso. Da ciò deriva l'importanza delle reti e dei centri di inquadramento per dare pari opportunità a tutti i centri. Per quanto riguarda la gestione dei pazienti lungo sopravviventi, oggi noi non assistiamo a un adeguamento di risorse degli spazi e del personale. Più pazienti guardiamo, più ne avremo in follow-up. Occorre farci carico nella maniera più adeguata di questi lungo sopravviventi”.

Su quanto sia cruciale gestire problemi e pratica clinica e il ruolo della rete per la gestione deitrattamenti, è intervenuto Carmine Pinto, Direttore Oncologia Medica, Comprehensive Cancer Centre, IRCCS di Reggio Emilia.

“Dobbiamo lavorare per una migliore caratterizzazione di questi pazienti. E su questo va fatto uno sforzo maggiore. Occorre gestire problemi e pratica clinica. Per quanto riguarda il ruolo della ricerca: sono trattamenti che vanno gestiti attraverso una rete. Dobbiamo avere una buona capacità di rete per gestire le tossicità e delle conoscenze di queste tossicità che hanno protocolli molto standardizzati”.

L'innovazione è il momento straordinario che l'oncologia sta attraversando, ma non bisogna dimenticarsi che è necessario portarla anche sul territorio. Secondo Paolo Marchetti, Direttore Scientifico IRCCS Istituto Dermopatico dell'Immacolata Roma “la conoscenza della valutazione dell'oncologia ha compiuto passi straordinari. Tutta questa innovazione richiede un'innovazione importante e una serie di percorsi innovativi, che si deve integrare con la medicina di prossimità”.

Filippo De Braud, Professore Ordinario Oncologia Medica e Direttore Scuola di Specialità Oncologia Medica Università di Milano, Direttore Dipartimento Oncologia e Ematoncologia Istituto Nazionale Tumori Milano, ha commentato: “Abbiamo studi clinici che spesso non corrispondono alle esigenze dei pazienti e la realtà è quella di andare a cercare la terapia disegnata sul malato. Le mie proposte per le reti oncologiche: occorre definire un sistema Hub e Spoke che non sia visto come classificazione di merito, ma come una opportunità per garantire a tutti di poter operare al meglio sia nel campo dell'assistenza, sia in quello della ricerca”.

Ufficio stampa Motore Sanità

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