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Recovery: Brunetta, 'subito unità controllo con pieni poteri'

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Roma, 7 gen. (Adnkronos) - "A parte l'anticipo del 12% (circa 27 miliardi di euro) delle risorse europee, che dovrebbe essere dato una volta presentato il Piano, tra marzo e aprile, tutto il resto dei fondi verrà dato con i “sal” (stati di avanzamento lavori). Se noi non abbiamo una sorta di unità tecnica, di unità di ‘execution' di controllo dell'effettività della strategia, rischiamo di non avere i finanziamenti dall'Europa dopo la prima tranche di risorse, perché non saremo in grado di proporre gli stati di avanzamento e, anzi, rischieremo di restituire gli anticipi”. Così Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, intervenendo in conferenza stampa sulla presentazione del Recovery Plan del movimento azzurro.

“Per questa ragione, occorre predisporre un'unità tecnica da collocare presso la presidenza del Consiglio dei Ministri che possa intervenire in caso di ritardi e per risolvere i casi di inadempienza, relativi al Recovery. Dobbiamo, in altri termini, prevedere poteri sostitutivi, qualora un'amministrazione non sia in grado di arrivare a stati di avanzamento concreti e certificati; prevedere deroghe al codice degli appalti (ad esempio, velocizzare i processi burocratici, applicando la normativa europea, piuttosto che il codice degli appalti italiano, così da eliminare complicazioni inutili nella fase di recepimento delle direttive comunitarie); utilizzare il ‘silenzio-assenso' per semplificare il sistema e avere certezza nei tempi".

"Occorre, quindi, concentrare da subito, nelle mani di un'unità entità, dotata di pieni poteri, tutta la ‘execution', cosicchè possa intervenire nei casi di inadempienza, di blocco e di incapacità di gestione dei fondi, per giungere agli stati di avanzamento lavori, per poi ottenere i pagamenti successivi. È questa la vera rivoluzione”.

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