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Francia Italia? La guerra è colpa di Macron

Se c'è stato un inizio della guerra scatenata dalla Francia verso l'Italia, la miccia è stata accesa dal presidente frencese Emanuel Macron nel settembre scorso, lanciando insieme a Matteo Renzi (leader dell'opposizione italiana, come i gilet gialli lo sono in Francia) e al presidente di Malta, Joseph Muscat il manifesto contro il populismo europeo che era sostanzialmente una invettiva contro Matteo Salvini, citato negativamente due volte. Per quell'atto rivolto contro il vicepresidente del Consiglio italiano a ragionare come fa oggi Parigi, l'Italia avrebbe dovuto rompere allora i rapporti diplomatici con la Francia. Invece giustamente ha fatto spallucce, perché c'è ancora libertà per fortuna in Europa di tessere alleanze politiche che solo gli elettori possono poi giudicare. Quindi è del tutto immotivata la reazione francese alla presenza del vicepremier italiano Luigi Di Maio a un incontro con un gruppo di gilet gialli francesi che sta praparando una lista per le europee basata su una piattaforma (NOos) praticamente identica alla grillina Rousseau. Sono avversari di Macron, certo. Ma non è vero che siano criminali (è falso che fossero gli assaltatori al ministero), e in Francia hanno piena libertà di movimento e di espressione e pieni diritti politici. Quella che invece non avrebbero in Italia veri criminali come i terroristi a cui la Francia da lustri offre asilo. Non solo: hanno pure la stessa idea di Salvini che ha Macron. Politicamente può essere una scelta discutibile come tutte, ma non ha nulla a che fare con i rapporti diplomatici fra Italia e Francia che appunto sono restati normali anche dopo il manifesto anti-Salvini di Macron. Allora questa storia è solo fuffa: un pretesto preso al volo da Macron per cercare di risollevare la sua popolarità finita ormai sotto i piedi cavalcando una polemica sempre verde come la guerra a les italiens...

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