Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Crac di Ciociaria Oggi, cinque anni a Ciarrapico

A1__WEB

Ancora una condanna per Giuseppe Ciarrapico. I giudici dell'ottava sezione penale del Tribunale di Roma ieri hanno inflitto all'ex senatore del Pdl ed ex presidente dell'As Roma la pena di 5 anni di...

  • a
  • a
  • a

Ancora una condanna per Giuseppe Ciarrapico. I giudici dell'ottava sezione penale del Tribunale di Roma ieri hanno inflitto all'ex senatore del Pdl ed ex presidente dell'As Roma la pena di 5 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. L'imputazione si riferisce al dissesto della società Editoriale Ciociaria Oggi, di cui Ciarrapico era proprietario. Insieme a lui il collegio, presieduto da Marcello Liotta, ha condannato anche quattro suoi collaboratori coinvolti nel crac della «Eco». Stando alla ricostruzione dei fatti, secondo il pubblico ministero Francesco Dall'Olio, l'ex senatore avrebbe operato «con l'intenzione di ingannare soci dell'Editoriale Cicioria Oggi e il pubblico per conseguire un ingiusto profitto». Per questa vicenda il Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza sequestrò all'imprenditore, nella fase delle indagini, beni per un valore di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Si tratta di denaro che stava per essere destinato alle attività del gruppo. Risale ad aprile scorso, l'altra condanna inflitta a Ciarrapico dal Tribunale di Roma a 3 anni di reclusione per truffa. Secondo l'accusa, in qualità di proprietario della «Nuova Editoriale Oggi» e della «Editoriale Ciociaria oggi», l'imprenditore ha truffato la presidenza del Consiglio dei ministri e, in particolare, il Dipartimento per l'editoria. L'ex senatore, infatti, avrebbe ricevuto fino al 2010, senza averne i requisiti, 20 milioni di euro sotto forma di contributi per l'editoria. Erano stati invece assolti da quel processo Tullio Ciarrapico, figlio di Giuseppe, ritenuto soggetto di riferimento nella gestione e nell'organizzazione dell'attività editoriale, e due segretarie del gruppo. A causa della prima condanna per truffa, il Consiglio di presidenza del Senato aveva deciso a settembre di revocare il vitalizio per Ciarrapico. L'editore non può più godere dell'assegno di duemila euro al mese. Sulla base di una delibera adottata da Camera e Senato, è prevista infatti la sospensione della rendita concessa al termine del mandato agli ex parlamentari condannati a più di due anni di reclusione per reati di particolare gravità. Tra questi rientrano quelli di mafia, terrorismo o contro la pubblica amministrazione, oppure reati comuni per i quali è prevista una pena edittale non inferiore, nel massimo, a sei anni.

Dai blog