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Roma celebra il padre dei fotoreporter Adolfo Porry-Pastorel

Roma, (askanews) - E' stato il padre dei fotoreporter e ora il Museo di Roma Palazzo Braschi lo celebra, fino al 24 ottobre, con la mostra "Adolfo Porry-Pastorel - L'altro sguardo. Nascita del fotogiornalismo in Italia". Classe 1888, professionista fotografo a 20 anni prima al 'Messaggero' poi al 'Giornale d'Italia' e 'La Voce', fu un pioniere dell'immagine politica, di costume, della società, progenitore dei paparazzi.

Dagli anni Dieci ai Quaranta del Novecento con la sua macchina fotografica riuscì a essere ovunque. Fra le due guerre Pastorel passò per 'il fotografo di Mussolini' e contemporaneamente per un fastidioso scrutatore del regime. Ebbe accesso alle stanze più segrete del potere ma fu attenzionato dalla censura fascista.

E Pastorel è stato anche l'autore di un epocale reportage sul ritrovamento del corpo di Giacomo Matteotti. Seppe dare a milioni di italiani la cronaca viva di grandi eventi storici e politici, e raccontò come pochi il loro tempo libero e le nuove abitudini.

Gli 80 scatti in mostra provengono dall'Archivio storico Luce e da altri fondi, l'ideazione e l'organizzazione è dell'Istituto Luce Cinecittà. Il Presidente Chiara Sbarigia spiega:

"Ci presenta un'immagine del nostro Paese che non c'è più, da una parte, e dall'altra parte ci consente di connetterci alle nostre radici. E' un uomo originale, un fotografo originale, che ha dato uno sguardo inedito a tante cose, a tante situazioni, anche nelle situazioni più difficili come quelle del regime che abbiamo passato. E' uno che ha inventato un nuovo modo di veder le cose e di mostrarle anche agli altri, che è la cosa più difficile, di trovare una sintonia con le persone che vedono le tue creazioni".

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