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Stelvio il Suv che ama la strada

Simone Vitta
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Questi Suv piacciono sempre di più, tutti li amano per la loro «possanza», come direbbe Luke Skywalker e per la guida alta, ma l’Alfa Stelvio ha una marcia in più, anzi, ne ha 8, in automatico. Siamo al cospetto di un discreto bestione (4.69 metri), che nasce sullo stesso pianale della Giulia, cresce solo un po’ in lunghezza e tanto in altezza, ma: la dinamica di guida è impressionante. Internamente, secondo gli allestimenti, troviamo finiture davvero raffinate, ma sempre con l’impronta Alfa, più da sportiva, che da Suv, anche se c’è un bel bagagliaio da 525 litri, a sedili posteriori alzati. Una discreta luce da terra, superiore ai 20 Cm ed il sistema di controllo della velocità in discesa, mettono l’auto in condizione di districarsi bene in situazioni di medio impegno, come neve e fango, ma la vocazione dello Stelvio, lo ripetiamo: è stradale. La motorizzazione del nostro modello è affidata al noto 2.0 litri benzina, 4 cilindri turbo, da 280 Cv, con 400 Nm di coppia massima, disponibili a 2.250 giri, accoppiato ad un cambio automatico ad 8 rapporti ed alla trazione integrale. Settata in modalità sport, la Stelvio va forte e, a discapito delle dimensioni, soprattutto su misto, regala sensazioni da vera sportiva ed anche il funzionamento della trazione integrale, lo ripetiamo: nasce per mordere l’asfalto. 

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