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Piazza di Siena, flop azzurro alla Coppa delle Nazioni

Enrico Tonali
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Dall’inferno al purgatorio, andata e ritorno. Per il paradiso ci sarà da aspettare. L’Italia chiude all’ottavo posto una Coppa delle Nazioni (14’30, due manche, 12 ostacoli a 1,60 con 15 salti, 220 mila euro di montepremi, 10 nazioni partenti) - siglata quest’anno dalle Germania che l’ha vista penultima al termine del primo giro di salti (e perciò eliminata, a regola di bazzica, come gli Emirati Arabi ultimi) ma recuperata per la seconda manche da una di quelle regole internazionali che cercano a tutti i costi di salvare l’onore della Nazione ospitante. La tornata iniziale si concludeva con la Germania (poi anche vincitrice della Coppa per l'undicesima volta a Piazza di Siena) in testa, seguita da Stati Uniti, Belgio, Irlanda, Svezia, Messico, Australia, Austria, Italia ed Emirati Arabi eliminati definitivamente.

La prima manche disputata dal quartetto azzurro- Lorenzo De Luca su Cappuccino, Giacomo Casadei con Marbella du Chabli, Emanuele Camilli su Chacco’s Girlstar, Giulia Martinengo a bordo di Delta Del’Isle - era al limite del disastro. De Luca steccava a metà percorso mentre Casadei demoliva la prima barriera della doppia gabbia e colpiva la seconda. Camilli non riusciva a raddrizzare le sorti azzurre e la sua saura reggeva trequarti di gara per poi entrare a piedi pari in una barriera. L'Italia scivolava sul fondo, con colpo di grazia del rifiuto del castrone della Martinengo. Le norme internazionali la facevano però rientrare per il rotto della cuffia e poteva ripresentarsi in campo nella seconda manche.

Il d.t. azzurro Marco Porro tirava allora fuori dal cappello a cilindro un team che lasciava a bocca aperta chi aveva assistito al disastro tricolore della manche iniziale. De Luca commetteva un solo errore, seguito da tre strabilianti percorsi netti inanellati da Casadei, Camilli e Martinengo. Purtroppo non tutta la frittata era recuperabile ma alle belle prestazioni degli azzurri, alcune delle squadre straniere non riuscivano a reggere l’impegno della seconda manche. I tedeschi- Jana Wargers in sella a Dorette, Jiorne Sprehe su Sprehe Hot Easy, Kendra Brinkop con Tabasco de Toxandria, Daniel Deusser con Killer Queen - protagonisti a Piazza di Siena fin dal deprecato Ventennio, vincevano (0 penalità complessive), seconda Irlanda (4), poi Belgio, Stati Uniti e Messico (tutti 8), sesta Austria, settima Svezia, ottava Italia (20 ciascuna), nona Australia (32), eliminati Emirati Arabi. «Con quattro cavalli esordienti credo che abbiamo fatto un piccolo miracolo» sorrideva Porro a fine giornata, soddisfatto soprattutto della prestazioni conclusive di Giulia Martinengo e della matricola Casadei. Il paradiso può attendere.

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