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Inchiesta plusvalenze, Paulo Dybala interrogato dalla Gdf: cosa rischia

Luca De Lellis
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Paulo Dybala, secondo quanto riportato da “La Repubblica”, è stato interrogato dalla Guardia di Finanza di Torino e, in base alla ricostruzione del quotidiano, potrebbe subìre una squalifica non inferiore a un mese, in conseguenza degli sviluppi sulla manovra stipendi legata all’inchiesta Prisma. È quanto stabilisce l’articolo 31 comma 8 del Codice di Giustizia Sportiva, che esamina il caso di pattuizione o pagamento illecito degli stipendi che la Procura dovrebbe dimostrare per chiedere sanzioni anche nei confronti dei giocatori: «I tesserati che pattuiscono con la società o percepiscono comunque dalla stessa compensi, premi o indennità in violazione delle norme federali sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese».

 

Infatti, racconta il quotidiano, l’attaccante argentino alla corte di José Mourinho è stato sentito dagli agenti, giunti nella capitale dal capoluogo piemontese, in qualità «di persona informata sui fatti» su alcuni aspetti emersi durante l'inchiesta Prisma. Il colloquio è durato circa un’ora e mezza e ha interessato specificamente una manovra stipendi che la Juventus avrebbe inserito nel proprio bilancio. Si tratta di 3 milioni di euro che gli investigatori vogliono comprendere se siano stati corrisposti o meno e, nella prima eventualità, sotto quale titolo siano giustificabili.  

“La Repubblica” spiega che il caso scaturirebbe da una domanda di risarcimento della “Joya” presentata dal suo avvocato a maggio, a margine della trattativa che poi ha condotto al mancato rinnovo di contratto tra Dybala e la società bianconera. Poi, nel periodo di settembre 2022 la Juve avrebbe presentato una proposta ai legali del giocatore: 3 milioni di euro per responsabilità precontrattuale, inserita nel bilancio bianconero come fondo rischi. Una cifra che risulterebbe essere parecchio vicina ai 3.783 milioni che la Juve e l’ex numero 10 avevano convenuto nel 2021 di spalmare, nell’ambito della “manovra stipendi bis”, e che avrebbe insospettito i Pm che quindi hanno deciso di convocare Dybala per fare luce su ciò che è realmente accaduto. L’intenzione degli inquirenti è svelare eventuali accordi di tipo diverso e comunque illegali.

 

Nel caso la procura riuscisse a provare l’esistenza di scritture private tra le due parti non depositate in Federazione, ciò significherebbe una violazione dell'articolo 31 comma 3 del Codice di Giustizia Sportiva, il quale spiega a chiare lettere che «la società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica».

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