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La Lazio si spegne dopo un tempo. Immbile non basta, ribaltone Lecce

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Una Lazio stile dottor Jekyll e mister Hyde si fa ribaltare a Lecce e inizia nel peggiore dei modi la rincorsa al quarto posto di Champions League. Doveva essere la gara della ripartenza dopo il ko di 50 giorni fa con la Juventus per ambire alla fascia alta del campionato e invece la squadra di Sarri dopo un primo tempo dominato si trasforma in una fantasma, senza cuore, coraggio, grinta e capacità di reazione finendo per subire l'aggressività nella ripresa dei salentini, abili nello sfruttare al meglio il black-out biancoceleste.

Trascinata nel primo tempo dal suo totem Ciro Immobile che firma al 14' la rete del vantaggio, la Lazio prima si fa raggiungere da Strefezza al 57' per poi subire il sorpasso con Colombo al 71'. C'è il tempo per recuperare ma i biancocelesti non hanno la forza per replicare. Per il Lecce è la terza vittoria consecutiva e fa un altro balzo in avanti per allontanarsi dalle sabbie mobili della retrocessione. Per la Lazio una sconfitta che brucia e fa male soprattutto per l'assenza di reazione. Si tratta della seconda consecutiva in trasferta, in controtendenza con quanto fatto dalla squadra di Sarri fuori dall'Olimpico nella prima parte della stagione. Nel corso del match si sono sentiti, dal settore ospiti, cori razzisti all'indirizzo di Umtiti che hanno indotto lo speaker dello stadio a fare un annuncio avvertendo sui rischi di sospensione del match.

Non è dunque bastato il rientro di Immobile, partito titolare al centro dell'attacco con Pedro in attacco al posto di Felipe Anderson (Basic vince il ballottaggio con Vecino). Nei salentini l'allenatore Baroni sceglie Banda per completare il tridente con Strefezza e Colombo mentre il neoacquisto Maleh parte dalla panchina.

La Lazio parte decisa, sfiora subito al 6' la rete con il giovane Casale di testa su punizione di Cataldi, respinge con ordine i fraseggi alti dei salentini e al 15' si porta in vantaggio con il suo bomber Immobile che ritrova la via della rete dopo 83 giorni di digiuno (ultima rete contro lo Sturm Graz in Europa League). L'attaccante su lancio di Casale scatta sul filo del fuorigioco e incrocia di destro alle spalle di Falcone sfatando il tabù del 'Via del Mare', unico stadio di A dove ancora non aveva fatto centro in carriera. Per Ciro c'è un altro primato da aggiornare: dal 2017, da quando è alla Lazio, Immobile ha sempre segnato alla prima partita dell'anno (Crotone, Spal, Novara, Brescia, Genoa ed Empoli le 'vittime'). Il Lecce subisce il colpo, fatica a reagire, si scompone non legando i reparti lasciando alla Lazio la possibilità in più di una occasione per raddoppiare, la più nitida con Basic che al 24' spara in curva dopo una splendida ripartenza di Lazzari 'spenta' da un macchinoso controllo di Zaccagni. La Lazio sembra aver preparato bene il match, offrendo tante soluzioni nel costruire gioco e schemi. Di colpo però la luce si spegne.

Per 45' minuti il Lecce non riesce infatti a rendersi pericoloso, così Baroni nella ripresa dà la scossa giusta inserendo dalla panchina Di Francesco per Banda. Una mossa che risulta quantomai indovinata. La squadra di casa è molto più brillante e aggressiva e mette in difficoltà una Lazio completamente diversa da quella del primo tempo, disattenta e poco reattiva, arretrando troppo e faticando ad arginare gli affondi dei salentini, causa anche condizioni fisiche non ottimali di alcuni giocatori (come quella di Milinkovic-Savic). Sarri si mostra preoccupato ma tarda nel fare i cambi e il Lecce viene premiato per lo sforzo pareggiando con Strefezza che in tap-in raccoglie una corta respinta di Provedel su una conclusione di Di Francesco. Il tecnico toscano corre a i ripari, inserisce Vecino per Milinkovic-Savic e Felipe Anderson per Pedro, che aveva perso intensità con il passare dei minuti.l La Lazio vuole tornare a comandare il gioco e riprendere quel filo conduttore che non aveva mai smarrito per tutto il primo tempo.

Ma il Lecce dopo il pari non cambia atteggiamento, non accetta ad abbassare i ritmi approfittando di una Lazio confusa e in evidente difficoltà e al 71' ribalta il match con Colombo al termine di una splendida azione. Sventagliata millimetrica di Hjulmand, cross al volo di Di Francesco e l'attaccante in prestito dal Milan fa centro sottomisura. La Lazio prova a reagire ma manca di furore e forza. Sarri le prova tutte inserendo anche Marco Antonio per Cataldi e Cancellieri per Zaccagni. Ma l'inerzia del match non cambia. La Lazio aveva già spento la luce. A brillare invece è il Lecce che festeggia al meglio il nuovo anno.

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