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Juventus, le intercettazioni choc tra dirigenti: “Come Calciopoli”

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Una valanga di intercettazioni in casa Juventus. Negli scorsi giorni sono arrivate le dimissioni del cda del club bianconero e l’addio di Andrea Agnelli alla squadra, ma non si placano le notizie sulla gestione societaria e del calciomercato negli scorsi anni. Una delle telefonate cerchiate in rosso è quella del direttore finanziario della Juve Stefano Cerrato che parla con un con un revisore dei conti di un’operazione di calciomercato e della Consob: “Penso, che però, sarebbe opportuno dargli (alla Consob, ndr) un riferimento più o meno di principio contabile o di qualche cosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato? Invece di dire solo questo?”. 

 

 

Un altro passaggio chiave riferito dal Corriere della Sera è il dialogo tra il direttore sportivo Federico Cherubini e Stefano Bertola, anche lui ex capo dei conti della società della Exor, captato dalle microspie della guardia di finanza in un ristorante di Torino, per quella che è l’unica intercettazione ambientale dell’inchiesta: “Io l’ho detto a Fabio (Paratici, ndr), è una modalità lecita ma hai spinto troppo. E lui mi rispondeva ‘Non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla’. Fabio ha avuto carta libera”. E ancora: "Con Fabio - riporta la Repubblica - non si poteva ragionare, finché c'è stato Marotta gli metteva un freno... Si poteva svegliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente. Gliel'ho detto più volte, stiamo esagerando". E nelle risposte di Bertola arriva una frase pesante, che rimanda al 2006 e a quello che è stato forse il più grande scandalo della storia del calcio italiano: “La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Lì c’era tutto il mondo che ci tirava contro, questa invece ce la siamo creata noi”.

 

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