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La Roma soffre ma batte il Lecce. Dybala si infortuna

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Luca De Lellis
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È appena cominciato il secondo tempo. Paulo Dybala segna il rigore che vale il nuovo vantaggio della Roma, inizia l’esultanza ma sul volto appare subito un’espressione di dolore. Si accorge nell’immediato che qualcosa non va. È il quadricipite che ha ceduto, ma solo gli esami diranno l’entità dell’infortunio dell’acquisto più importante dell’estate giallorossa. Le lacrime agli occhi, tuttavia, preoccupano molto allenatore e tifosi romanisti. Il 2-1 della squadra di Josè Mourinho su un ottimo Lecce è un dessert dal retrogusto amaro.

Non solo per l’inconveniente capitato alla “Joya”, ma anche per una prestazione non troppo convincente. Di buono, però, c’è tanto: i tre punti e una classifica che sorride sempre di più alla Roma. Un punto di distanza dal Milan campione d’Italia e solo quattro dal Napoli entusiasmante di questo scorcio iniziale di campionato.

Pronti e via la consueta incornata vincente di Chris Smalling su assist di Pellegrini apre le danze. Il centrale inglese raggiunge il suo terzo centro in questa Serie A in nove gare, una media da attaccante di razza. Ma, ancor più importante, si conferma simbolo della solidità difensiva della Roma e giocatore sempre più imprescindibile per le sorti giallorosse. La partita sembra andare verso un binario ben delineato quando l’arbitro Prontera espelle il capitano del Lecce Hjulmand, tra le proteste della panchina pugliese. Invece la Roma subisce un calo di concentrazione e cestina il vantaggio facendosi riprendere dal solito Gabriel Strefezza, assoluto leader tecnico della formazione di Marco Baroni.

Ma è ancora, e sempre, Paulo Dybala a segnare il gol che vale la vittoria, sul rigore procurato dal neoentrato Tammy Abraham. Sono già 7 i gol stagionali dell’argentino in 11 gare disputate. La decisività del giocatore si spiega tramite questi dati ma anche per tutta la qualità che dona alle manovre offensive della Roma. Il Lecce ci prova fino alla fine ma non crea grandi pericoli nei pressi dell’area avversaria e la squadra di Mourinho, forte della superiorità numerica, gestisce il risultato. La Roma è lì, dove voleva essere. Ma ora si chiede per quanto dovrà fare a meno del suo fuoriclasse.

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