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Wimbledon, il sogno di Jannik Sinner si infrange su Novak Djokovic: ko al quinto set

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Jannik Sinner si ferma ai quarti di finale a Wimbledon, con il rimpianto di aver incontrato forse l'unico giocatore che in questo momento poteva fermarlo. Così Novak Djokovic, dopo aver sconfitto lo scorso anno in finale Matteo Berrettini, è di nuovo fatale per il tennis azzurro sui campi in erba dell'All England Club, e in 3 ore e 35 minuti ha la meglio in rimonta sull'altoatesino con il punteggio di 5-7, 2-6, 6-3, 6-2, 6-2.

Un match a due facce, che non toglie nulla alla classe e alla bravura del 20enne azzurro, riconosciuta a fine match dallo stesso Djokovic. "Prima di tutto - ha detto a caldo il campione serbo - devo dire a Jannik congratulazioni per la grande lotta, sono sicuro che ci saranno grandi opportunità per lui sui grandi palcoscenici, è così maturo per la sua età. Oggi peccato per lui, ma ha fatto un ottimo torneo. Lui per due set è stato il migliore in campo, allora io sono uscito, mi sono rinfrescato un po' e mi sono parlato davanti allo specchio. A volte in queste circostanze quando non succede molto di positivo sul campo e l'altro ti domina queste cose sono necessarie". Una 'pausa toilet' su cui Nole ha puntato l'attenzione per spiegare come poi le cose siano cambiate: "Ho cercato di mettere insieme di nuovo le idee e offrire al mio avversario il meglio che potevo fare, e sono partito bene nel terzo, questo mi ha dato una bella iniezione di fiducia e ha fatto perdere certezze a lui. Come tutti, anche io ho i miei momenti di dubbi e la sfida più grande è la battaglia dentro di te, e in queste circostanze sono sempre convinto di poter rovesciare la partita. Quando sei due set sotto metti l'esperienza". E Djokovic, 35 anni, 15 più dell'avversario e 21 Slam vinti, la sua esperienza l'ha messa tutta in campo negli ultimi tre set, dove non ha più sbagliato nulla ed è sembrato a tratti un giocatore di un altro pianeta rispetto al pur fortissimo azzurro.

 

I primi due set fanno sognare i tifosi italiani: il giovane talento altoatesino si porta in vantaggio 7-5, 6-2 e sembra poter davvero compiere un'impresa storica. Il suo gioco è fluido, tiene il servizio nonostante le risposte a volte incredibili di Nole, e porta a casa una doppia vittoria che sembra poter aprire la strada all'impresa. Ma Djokovic non è tipo da arrendersi: con le spalle al muro riprende in mano il match nel terzo set, vinto 6-3, e si riporta in pari dominando il quarto 6-2. Come se avesse cambiato marcia, il serbo non sbaglia più nulla e comanda ogni punto. Il suo gioco è ancora di un livello troppo alto per Sinner, che andando verso la fine del match accusa anche la stanchezza e mostra una minore resistenza rispetto all'avversario.

All'inizio del quinto set l'azzurro tiene il servizio, a differenza di quanto successo nel quarto, e parte bene, ma già il suo secondo turno di battuta non va come dovrebbe e il serbo si porta avanti di un break. I break diventano due dopo un settimo game spettacolare in cui per due volte Sinner è sfortunato, per poi colpire male un facile schiaffo al volo a rete e spedire la palla sul fondo. È il preludio al trionfo del serbo, che serve sul 5-2 e vince il suo turno di servizio a zero, volando in semifinale con la sua 26esima vittoria consecutiva. Il numero 3 del mondo, numero 1 del seeding, non perde dal 2017 sui campi dell'All England Club, e se riuscisse a vincere il suo quarto Wimbledon consecutivo eguaglierebbe il record di leggende come Borg, Sampras e Federer. Ma la strada è ancora lunga.

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