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Striscia la Notizia, imbarazzo per la Ferrari e Charles Leclerc: indignazione per le mascherine pericolose

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Fanno ancora discutere le mascherine U-Mask, che il Ministero della Salute ha deciso di ritirare dal mercato dopo che l’azienda non ha superato i test che verificano la capacità di filtraggio del dispositivo di protezione. A far discutere è la scelta della scuderia Ferrari di indossare le U-Mask nel corso del weekend di apertura della stagione di Formula 1: nel Gran Premio del Bahrein, a partire dalle prove libere del venerdì e finendo con la gara di domenica 28 marzo, i piloti Charles Leclerc, Carlos Sainz e il team principal Mattia Binotto hanno usato le mascherine in questione, che però dal dicastero di Roberto Speranza avevano deciso di ritirare - e già erano al centro di polemiche da settimane - a partire dal 26 marzo. Quella sera, in seguito agli esiti operativi forniti dal Nas di Trento, la Direzione Generale dei Dispositivi medici e del Servizio Farmaceutico del Ministero della Salute ha emesso, nei confronti della ditta U-Earth Biotech Ltd, un provvedimento di divieto che vieta il commercio delle U-Mask e, contestualmente, ha disposto il ritiro dal mercato delle mascherine già in vendita.

 

 

A mettere in evidenza il clamoroso errore è stata la puntata del 1 aprile di Striscia la Notizia, che, in un servizio condotto da Moreno Morello, ha tirato fuori il caso: “Ci aspettavamo che con la nuova ondata di contagi e l’inizio della nuova stagione sarebbero stati più scrupolosi, anche in virtù dei diversi casi di positività tra i piloti lo scorso anno. E invece - si è detto nella trasmissione di Canale 5 - partono con il Bahrein e distribuiscono a tutti le U-Mask”.

 

 

Il tg satirico di Antonio Ricci ha iniziato a indagare a dicembre 2020 su U-Mask, mascherina paragonata dall’azienda che la produce ai dispositivi di protezione individuale (FFP2 o FFP3). La Model 2 avrebbe in realtà una capacità di filtrazione inferiore a quella di una comune chirurgica da 50 centesimi di euro, la Model 2.1 non avrebbe invece superato i test sulla respirabilità. Il Ministero le ha ritirate entrambe ed è tuttora aperta un’indagine della Procura di Milano: è stato già ampiamente dimostrato come la documentazione fornita da U-Mask fosse equivoca e le prestazioni non conformi alla norma. E la Ferrari già lo scorso 2 febbraio era a conoscenza di un’inchiesta sull’azienda che produce mascherine. Una caduta di stile per la Ferrari, una delle eccellenze italiane nel mondo.

La Ferrari si è espressa così sulla vicenda: "in merito all’utilizzo di mascherine U-Mask 2.1 da parte dei componenti della Squadra Corse di Ferrari, confermiamo, che Ferrari si è sempre attenuta alle normative in materia. In particolare, a seguito del divieto di commercializzazione e immissione sul mercato del suddetto prodotto, reso noto a mezzo stampa sabato 27 marzo, Ferrari – verificati i tempi indicati sul sito del Ministero della Salute (si veda All. 1 - “5 giorni di tempo per adeguarsi alle prescrizioni sul ritiro delle mascherine facciali”) e verificato che l’uso del dispositivo fosse ancora autorizzato sul medesimo sito (All. 2) – ne ha dismesso l’utilizzo a partire da lunedì 29 marzo con la decisione di adottare delle mascherine alternative disponibili sul mercato".

 

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