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Derby Roma-Lazio, una sfida Capitale ad altissima quota

In 60mila allo stadio Olimpico per il 154^ derby in serie A

Alessandro Austini
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All'andata non aveva avuto neppure il tempo di ambientarsi e ha giocato subito il suo primo derby. Cinque mesi dopo si ritrova ad affrontare la Lazio ancora da sfavorito, ma con più consapevolezza. E un carico di passione che si è aggiunto ieri, quando ha visto Trigoria riempirsi di tifosi per caricare la squadra. «Mi avete fatto venire i brividi - scrive Fonseca su Instagram rivolgendosi ai romanisti - in tanti annidi carriera non ho mai sentito un sostegno così forte e una emozione del genere. Faremo tutto per rendervi orgogliosi di noi». In conferenza stampa aveva già promesso di «lottare per loro e fare una buona partita. I tifosi meritano il nostro impegno». I derby si giocano soprattutto con la testa e il tecnico ricorda ai suoi calciatori che «la maggior pressione è quella che ci mettiamo da soli. Sappiamo quanto sia importante e speciale la partita, magari i romani la sentono di più, ma io ho sentito tutti sereni, equilibrati, motivati e con fiducia». Gli ricordano il motto di Garcia - «il derby non si gioca, si vince» - ma Fonseca ribadisce i suoi principi: «Chi gioca meglio ha più possibilità di vincere. Se speriamo nella fortuna, la possibilità di perdere è alta. Una squadra che dominala partita è sempre più vicina al successo. Sono orgoglioso del coraggio dei miei giocatori. Abbiamo perso con la Juventus, ma hanno avuto identità e creato situazioni d'attacco. In campionato abbiamo preso due gol in otto minuti, potevamo mollare e invece siamo rientrati in partita». Oggi di fronte c'è una squadra che vola e fa più impressione dei bianconeri se si pensa ai valori della rosa. «Lazio più forte? In classifica lo è, noi - carica il portoghese - dovremo dimostrare il contrario sul campo». Sulla formazione conferma che «giocheremo con la difesa a quattro. Se l'altra squadra è forte e ci obbliga ad abbassarci lo faremo, ma l'intenzione è quella di difendere molto alti». Fonseca, poi, annuncia che «giocherà Cristante perché spostando Mancini a centrocampo cambierei due settori. Non abbiamo altre soluzioni adesso, però su Diawara sono ottimista:sta molto meglio e credo che non servirà l'operazione, i prossimi giorni si capirà». Dall'infermeria, intanto, esce finalmente qualcuno. «Abbiamo Perotti e Pastore, che saranno in panchina. Kluivert era stanco, ha giocato con la Juventus perché non avevamo altri, ma non ha fatto una buona partita. Con la Lazio potremo vedere un giocatore diverso». Sarà il secondo derby di Fonseca e con ogni probabilità l'ultimo di Pallotta, che lo vivrà come sempre a distanza. Mai come oggi, però, conta solo il presente.

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