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Ranieri: il futuro della Roma dipende dallo stadio

L'ex tecnico parla del ruolo di Totti: è lui che mi ha scelto

Luigi Salomone
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 Il futuro della Roma passa dallo stadio, «dalla possibilità di farlo. La società vuole fare le cose per bene, anche il fair-play finanziario lo impone, e avendo lo stadio ci possono essere introiti maggiori. Dietro stanno lavorando bene, il pubblico però vuole vedere i risultati sul campo e ora è importante trovare un allenatore, un direttore sportivo e che tutti remino dalla stessa parte». Claudio Ranieri fa il suo personale in bocca al lupo alla Roma dopo una stagione deludente e in cui è stato mancato l'accesso alla prossima Champions. Arrivato al posto di Di Francesco, il tecnico di Testaccio non è riuscito nell'impresa ma «mi rimarrà per sempre l'abbraccio del pubblico: sono orgoglioso di aver guidato la squadra del mio cuore e questo non si cambia con nulla». Aspettando lo stadio, però, la Roma rischia di veder aumentare il gap da Juve, Napoli e Inter. «Potrebbe doversi accontentare solo della lotta per il quarto posto? Io mi auguro che intanto possa farlo, poi il calcio è bello perchè nulla è scritto e da tifosi le auguro il meglio». Nessun consiglio per De Rossi: «Lui vuole giocare e gli auguro di trovare una squadra della sua dimensione», le parole a Sky Sport di Ranieri. Che dice la sua anche sul ruolo di Totti in società: «Abbiamo parlato a lungo e sa come la penso, gli faccio i miei migliori auguri. Potrà incidere di più in futuro? Scegliendo me ha inciso molto visto che c'era chi voleva Paulo Sousa, ma lui ha voluto me e spero possa continuare a incidere». Sull'articolo di «Repubblica» in merito alle presunte fronde interne, Ranieri si è fatto una sua idea: «Mi è sembrato un articolo ad hoc, fatto da chi voleva fare un po' di caos. Ma lo sappiamo tutti da dove parte, e lo sanno anche i tifosi». Infine, sul proprio futuro ribadisce: «Aspetto un buon progetto, non importa dove, l'importante è che ci siano basi solide su cui poter costruire. Di sicuro sarò ancora in panchina, sono un uomo da campo».

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