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Cori razzisti Un turno all'Olimpico

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SimonePieretti Un turno di squalifica al campo della Lazio. Questo è quanto è stato deciso dalla Commissione disciplinare dell'Uefa dopo l'inchiesta inerente ai cori di discriminazione religiosa intonati dai parte dei laziali in occasione di Lazio-Totthenam di Europa League del 22 novembre. L'Uefa ha tuttavia deciso di sospendere la pena: la sanzione verrà applicata solo nel caso in cui dovesse ripetersi un episodio analogo. Ora la Lazio ha cinque giorni di tempo per fare ricorso ma Lotito riflette se sia giusto presentarlo. Duro il presidente da Lazio Style Radio: «Per colpa di poche persone dobbiamo pagare pegno tutti. Ma da adesso non si scherza più, allo stadio bisogna comportarsi in modo civile come nell'ultima partita in casa dove il risultato è arrivato grazie al loro sostegno». Nella prossima partita casalinga contro i tedeschi del Borussia Moenchengladbach - nel ritorno dei sedicesimi di Europa League - i tifosi della Lazio verranno attenzionati, così come nelle sfide successive. Già in occasione della partita di andata, disputata a Londra lo scorso 18 ottobre, l'Uefa aveva aperto un'inchiesta per presunti cori razzisti provenienti dal settore ospiti rivolti ai calciatori di colore della formazione inglese. In quel caso, la Disciplinare archiviò il fascicolo non trovando traccia dei presunti ululati. Diverso l'atteggiamento del massimo organo calcistico europeo per la vicenda del 22 novembre, giornata aperta con l'aggressione e l'accoltellamento di un tifoso inglese in un pub di Campo de Fiori. La Lazio ora torna a essere nel mirino dell'Uefa che - nel novembre del 2004 - aprì un'altra inchiesta dopo i cori razzisti nei confronti del centravanti Boya in occasione della sfida di Uefa contro il Partizan. La Disciplinare punì il club laziale con un turno a porte chiuse. Nella stagione successiva i biancocelesti furono costretti a giocare il terzo turno preliminare del torneo Intertoto contro il Tampere senza i propri tifosi.

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