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Gli inglesi all'assalto

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FrancoBovaio Svezia e Inghilterra faranno bene a non distrarsi oggi alle 20.45 per non restare al palo in un girone che nella prima giornata ha clamorosamente lanciato in testa quella che doveva essere la squadra-materasso. L'Ucraina di Shevchenko, che proprio contro gli svedesi ha dimostrato una grinta inaspettata. Così la gara di oggi per Ibra e compagni è già un crocevia decisivo: perderla significherebbe quasi tornare a casa; vincerla vorrebbe dire rilanciarsi e restare in corsa, inguaiando proprio gli inglesi. Il pari serve poco ad entrambe, ma forse ad Hodgson leggermente di più, anche perché a quel punto potrebbe giocarsi il tutto per tutto nella terza e ultima gara del girone proprio contro i padroni di casa dell'Ucraina, nella quale riavrà finalmente a disposizione Rooney. L'unico talento vero della sua squadra che oggi finirà di scontare le due giornate di squalifica con le quali è arrivato agli Europei. Senza di lui, in fase d'attacco, l'Inghilterra è parsa davvero poca cosa, con Welbeck (che Hodgson sembra intenzionato a confermare anche oggi) che non è nemmeno lontano parente del talento del Manchester United. E meno male che il Ct è riuscito a dare una certa solidità difensiva ai Leoni. Almeno in retroguardia l'Inghilterra qualche garanzia la dà, forte della coppia di centrali Terry-Lescott e in vista della sfida con Ibrahimovic non è poco. Il milanista per Hodgson e i suoi è ovviamente il nemico pubblico numero uno e riuscire a fermarlo vorrebbe già dire essere a metà dell'opera, anche perché tolto lui la Svezia è parsa davvero poca cosa. Motivo per il quale, quando ieri è stata sciolta la riserva sulla sua presenza in campo, in molti dalle parti di Stoccolma hanno tirato un bel sospiro di sollievo. L'altro ieri, infatti, Ibra non si era allenato per una contusione al quadricipite femorale della gamba destra rimediata contro l'Ucraina che aveva fatto anche temere il peggio. Ovviamente gli inglesi sperano che la botta non sia riassorbita del tutto e che finisca con il condizionarlo. Gentlemen sì, fessi no. E chissà se la grande statua di Hodgson redentore innalzata sulle bianche scogliere di Dover dai suoi connazionali a scopo propiziatorio non finisca davvero con il portare bene ad una nazionale arrivata in Ucraina tra lo scetticismo generale. Basti pensare che la F.A. ha già prenotato il viaggio di ritorno per il 20 giugno. Ovvero per il giorno dopo quello in cui giocherà contro l'Ucraina.

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