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La fortuna è cieca ma la sfiga ci vede bene

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Inuna piazza dove anche quando si vince (e non accade da un pezzo) c'è sempre qualche «ma...», le vicende dell'ultimo weekend hanno riacceso vecchie polemiche mai sopite. Già, perché proprio mentre la Roma fa i conti con una classifica che la vede fuori da tutto (tranne miracoli o contraccolpi giudiziari), molti ex romanisti vivono momenti di gloria. In vetta Milan e Juve se le danno di santa ragione e se i rossoneri ringraziano il rientro di Cassano, i bianconeri rispondo a colpi di Vucinic e Borriello. Due che qualcuno a Roma continua a rimpiangere probabilmente dimenticando le dinamiche che li avevano fatti «fuggire» dalla Capitale. Così quello che i tifosi romanisti avevano salutato come un addio liberatorio, torna ad essere: «aridatece Vucinic». E addirittura Borriello... uomo palesemente fuori dai nuovi diktat giallorossi: resta però della Roma. Allora il tormentone diventa «ritorno»: qualcuno lo vorrebbe riavere indietro, altri (società compresa) sperano resti dov'è. Per non parlare poi dell'allenatore. Luis Enrique è sulla graticola, buona parte della tifoseria lo vorrebbe cacciare come l'unico responsabile del disastro, la società continua a blindarlo mentre anche qui gli «ex» impazzano. Secondo scudetto per Spalletti con i russi dello Zenit, Stramaccioni sembra un fenomeno all'Inter. Pure nel toto-allenatore c'è chi chiede il ritorno del toscano e chi rispolvera Zeman. E Colantuono? Romano, romanista, la sua Atalanta senza la penalizzazione questo weekend sarebbe davanti alla Roma. Così oggi vecchi tromboni e ubriaconi potranno tornare a dire: «Ve l'avevo detto io»!».

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